Mobilità Interna una leva strategica per la crescita e la resilienza

 

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Mobilità Interna: una leva strategica per la crescita e la resilienza

di RisorseUmane-HR.it

La mobilità interna è oggi una leva strategica imprescindibile per le organizzazioni che intendono valorizzare e trattenere i propri talenti. Facilitare il movimento strutturato dei dipendenti all’interno dell’azienda – attraverso promozioni, cambi di ruolo, partecipazione a progetti trasversali o trasferimenti geografici – consente di costruire percorsi di crescita dinamici e personalizzati.

I vantaggi sono evidenti: maggiore retention, riduzione dei costi di recruiting, agilità organizzativa e una cultura orientata all’apprendimento continuo. Tuttavia, in Italia la mobilità interna incontra ancora resistenze culturali che ne limitano la piena adozione, nonostante il suo potenziale strategico.

La tecnologia sta progressivamente abbattendo queste barriere. Talent marketplace interni e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale stanno rendendo i processi di mobilità sempre più trasparenti, accessibili e meritocratici.

Le aziende che sapranno investire in strategie di mobilità interna efficaci saranno in una posizione privilegiata per attrarre, sviluppare e fidelizzare i talenti, garantendosi al contempo resilienza e capacità di adattamento nel lungo periodo.

In questo approfondimento analizziamo le principali tipologie di mobilità interna, i benefici concreti per persone e organizzazioni, le sfide culturali e operative, le soluzioni tecnologiche e le best practice per implementare programmi realmente efficaci.

[Articolo di approfondimento: tempo di lettura 20 minuti c.a.]

Indice degli Argomenti

La Mobilità Interna come Imperativo Strategico per le Organizzazioni Moderne

La mobilità interna rappresenta un insieme strutturato di pratiche e strategie attraverso le quali le aziende facilitano il movimento dei propri collaboratori all’interno dell’organizzazione. Questo movimento può avvenire sia in senso verticale, attraverso promozioni e avanzamenti di ruolo, sia in senso orizzontale, che include cambiamenti di funzione, partecipazione a progetti specifici o spostamenti di sede, anche senza un avanzamento di livello gerarchico. Si tratta di un concetto ampio che comprende anche lo sviluppo di nuove competenze in contesti differenti e l’implementazione di percorsi di reskilling o upskilling per nuove posizioni interne .

In sostanza, la mobilità interna si riferisce allo spostamento dei dipendenti all’interno di una stessa organizzazione, un processo che può manifestarsi in varie forme: promozioni, trasferimenti laterali, spostamenti tra dipartimenti o persino cambi di sede geografica.1

È una pratica consolidata in cui i dipendenti con competenze specifiche possono avanzare verticalmente o lateralmente per assumere ruoli più stimolanti, cogliere opportunità di crescita o intraprendere nuove traiettorie di carriera.2

Questo concetto è talvolta noto anche come “talent mobility” e implica il trasferimento, sia verticale che orizzontale, di un dipendente verso un’altra posizione interna.3 In un’accezione più ampia, la mobilità occupazionale può includere il passaggio di un dipendente da un ruolo, reparto o sede a un altro, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione, con l’obiettivo di promuovere l’apprendimento e la crescita professionale.4

Nel contesto attuale del mercato del lavoro, la mobilità interna sta assumendo una rilevanza sempre maggiore. È riconosciuta come una leva strategica fondamentale per la retention e lo sviluppo dei talenti, in particolare nei contesti anglosassoni . La sua crescente importanza è attribuibile a tre fattori chiave:

  • la necessità impellente di trattenere i talenti,
  • la possibilità di ridurre significativamente i costi di recruiting
  • la capacità di adattarsi rapidamente ai continui cambiamenti del mercato.

I professionisti di oggi sono costantemente alla ricerca di nuove sfide e opportunità di sviluppo continuo; offrire percorsi di crescita interni può quindi mitigare il rischio di dimissioni. La mobilità interna, in questo senso, rappresenta una dimostrazione tangibile della fiducia che un’azienda ripone nei propri dipendenti, favorendo un maggiore impegno e senso di appartenenza.5

Un rapporto di LinkedIn del 2021 ha evidenziato come i dipendenti che si spostano internamente verso nuovi ruoli siano 3,5 volte più propensi a essere coinvolti, contribuendo attivamente alla crescita aziendale.4 Le organizzazioni che eccellono nella gestione della mobilità interna riescono a mantenere i propri dipendenti per un periodo di tempo doppio rispetto a quelle che non adottano tali pratiche.4

Questa evoluzione del ruolo della mobilità interna suggerisce una trasformazione profonda nella percezione del suo valore. Tradizionalmente, le funzioni legate alle risorse umane, inclusa la gestione dei movimenti interni del personale, potevano essere considerate prevalentemente come centri di costo. Tuttavia, l’analisi dei dati rivela una tendenza chiara verso una significativa riduzione dei costi (di reclutamento, onboarding e turnover) e un aumento del ritorno sull’investimento (ROI).2 Ciò indica un cambiamento fondamentale nella prospettiva: la mobilità interna non è più una spesa, ma un investimento nel capitale umano che genera ritorni finanziari e strategici misurabili. Questa prospettiva implica che i leader delle risorse umane devono presentare le iniziative di mobilità interna non come semplici costi, ma come investimenti critici che contribuiscono direttamente al risultato economico e alla salute a lungo termine dell’organizzazione, richiedendo una misurazione robusta del ROI per giustificare e ampliare i programmi.

In un mercato sempre più volatile e in rapida evoluzione, la capacità di un’organizzazione di riallocare e riqualificare rapidamente il proprio talento esistente, anziché dipendere esclusivamente dall’assunzione esterna, si traduce direttamente in una maggiore resilienza. Questo approccio proattivo minimizza le interruzioni, preserva la conoscenza istituzionale e assicura la continuità operativa, trasformandosi in un vantaggio competitivo che va ben oltre i semplici risparmi economici. La mobilità interna diventa, quindi, una strategia essenziale per la sopravvivenza e la crescita in scenari complessi.

Mobilità Interna: tipologia e forme

La mobilità interna si manifesta attraverso diverse forme, ciascuna con specifiche implicazioni per i dipendenti e per l’organizzazione nel suo complesso. Comprendere queste tipologie è fondamentale per strutturare un programma di mobilità efficace e diversificato.

Mobilità Verticale (Promozioni e crescita di ruolo)

La mobilità verticale implica il passaggio di un dipendente a una posizione con maggiori responsabilità.5 Questa forma di mobilità comporta l’avanzamento a ruoli di livello superiore all’interno dell’organizzazione, spesso accompagnato da maggiori responsabilità, nuove opportunità di leadership e un aumento della retribuzione.1 Generalmente, si tratta di un movimento verso l’alto all’interno dello stesso dipartimento o team.4 È la forma più comunemente riconosciuta di mobilità ascendente1 ed è considerata cruciale per qualsiasi azienda, in quanto costituisce la “pipeline” per i manager di livello intermedio e contribuisce significativamente alla retention dei dipendenti.11

Mobilità Orizzontale/Laterale (Cambi di funzione, progetto o sede)

La mobilità orizzontale, o laterale, comporta un cambiamento di mestiere all’interno della stessa azienda, spesso traducendosi in una transizione completa dell’attività principale.5 In questo caso, i dipendenti si spostano in ruoli o dipartimenti diversi mantenendo lo stesso livello gerarchico. Sebbene non comporti necessariamente un aumento della retribuzione, offre ai dipendenti nuove esperienze preziose, favorisce lo sviluppo di competenze diversificate e li espone a diversi aspetti del business.1 Questa tipologia di mobilità consente ai dipendenti di applicare competenze precedentemente inutilizzate, di collaborare con colleghi diversi e di esplorare nuove opzioni di carriera.3

Mobilità Diagonale/Trasversale (Cambi di reparto con maggiori responsabilità)

La mobilità diagonale, o trasversale, rappresenta una combinazione degli elementi della mobilità verticale e orizzontale. Essa implica l’assunzione di maggiori responsabilità contestualmente a un cambio di reparto.5 Questa forma di mobilità offre la possibilità di trasferirsi in un nuovo dipartimento assumendo contemporaneamente un ruolo di livello superiore.4 Un esempio tipico potrebbe essere un venditore che transita a un ruolo dirigenziale nelle risorse umane, sviluppando così competenze interfunzionali.

È importante, tuttavia, prestare attenzione a premiare la potenzialità futura piuttosto che basarsi esclusivamente sulla performance attuale. In caso contrario, si rischia di incorrere nella cosiddetta Legge di Peter, formulata da Laurence J. Peter negli anni ’60, secondo la quale: “ , .”
In altre parole, promuovere una persona solo in base ai risultati ottenuti nella posizione attuale, senza considerare le competenze richieste per il nuovo ruolo, può condurla a raggiungere un livello per il quale non è adeguatamente preparata.

Mobilità Basata su Progetti/Job Rotation

La job rotation prevede assegnazioni temporanee in ruoli, team o dipartimenti diversi con l’obiettivo di ampliare le competenze e le conoscenze dei dipendenti.1 Similmente, la mobilità basata su progetti implica l’assegnazione di dipendenti a iniziative specifiche che richiedono la loro expertise o offrono opportunità di sviluppo professionale, spesso con un trasferimento temporaneo in un altro reparto.1 Questa modalità favorisce la collaborazione e offre ai dipendenti l’opportunità di apprendere dai colleghi.4 Progetti occasionali e incarichi a breve termine consentono ai dipendenti di operare in modo trasversale a più funzioni, permettendo alle aziende di rispondere con agilità alle nuove esigenze emergenti.3

Mobilità Geografica (Trasferimenti)

La mobilità geografica comporta lo spostamento dei dipendenti in diverse sedi geografiche, unità aziendali o uffici. Questa tipologia è spesso dettata da esigenze di espansione aziendale, necessità operative o preferenze individuali del dipendente.1 Offre ai dipendenti la possibilità di cambiare luogo di lavoro, che può corrispondere a una posizione equivalente o a un cambio di professione.5 È particolarmente utile per le aziende globali, in quanto consente una distribuzione efficace dei talenti su scala internazionale.1

Altre Forme di Mobilità Interna

Oltre alle tipologie principali, esistono altre forme di mobilità interna che contribuiscono alla flessibilità e allo sviluppo della forza lavoro3:

  • Trasferimenti intradipartimentali: spostamento di un dipendente a un ruolo diverso all’interno dello stesso reparto, spesso per offrire maggiore visibilità interna e opportunità di crescita professionale.
  • Trasferimenti interdipartimentali: movimento di un dipendente in un reparto diverso, generalmente con un ruolo simile, per colmare lacune di competenze in un team specifico o in risposta a una ristrutturazione aziendale più ampia.
  • Scambi di lavoro (Job Swaps): due dipendenti si scambiano temporaneamente i ruoli, con l’obiettivo di fornire a ciascuno una migliore comprensione dei contributi dei colleghi e delle pratiche aziendali più ampie.
  • Mentoring: opportunità per un dipendente di apprendere da un collega più esperto o senior, spesso con l’intento di prepararsi a promozioni future o di acquisire nuove competenze tramite reskilling.
  • Nuovi ruoli: la creazione di nuove posizioni che possono essere coperte da talenti interni, sottolineando l’importanza di un “talent marketplace” interno per identificare e valorizzare le risorse esistenti.

L’esistenza di una tassonomia così ricca di tipologie di mobilità interna, che va ben oltre la semplice promozione verticale, rivela un’evoluzione strategica significativa.

Le organizzazioni si stanno allontanando da un modello di carriera rigido e lineare, basato esclusivamente sulla scala gerarchica, per adottare un approccio più flessibile e reticolare. L’attenzione non è più solo sul “salire”, ma anche sul “muoversi trasversalmente” e “attraverso” diverse esperienze, al fine di costruire una forza lavoro più versatile e con competenze diversificate. Questo ampliamento della definizione di “crescita di carriera” per i dipendenti consente alle aziende di rispondere in modo più dinamico alle diverse esigenze di talento.

In questo contesto, la mobilità interna emerge come uno strumento potente per la costruzione di competenze trasversali e la riduzione dei silos organizzativi. La possibilità di muoversi tra funzioni e progetti, come evidenziato dalle tipologie diagonale, interfunzionale e basata su progetti, facilita attivamente questo processo. Ciò significa che la mobilità interna è un meccanismo efficace per abbattere le barriere dipartimentali tradizionali. Incoraggiando il movimento attraverso diverse funzioni e progetti, le organizzazioni possono promuovere una comprensione più olistica del business, migliorare la collaborazione e sviluppare una forza lavoro con un set di competenze più ampio e adattabile, elementi cruciali per l’innovazione e l’agilità in ambienti complessi.

Di seguito, la Tabella 1 riassume le diverse tipologie di mobilità interna e le loro caratteristiche principali, offrendo una panoramica chiara e strutturata.

Tabella 1: Tipologie di Mobilità Interna e Loro Caratteristiche

Tipo di Mobilità Descrizione Implicazioni per il Dipendente Implicazioni per l’Organizzazione Rif.
Verticale Passaggio a una posizione con maggiori responsabilità e/o retribuzione. Maggiori responsabilità, opportunità di leadership, aumento retributivo, progressione di carriera chiara. Pipeline di leadership, retention di talenti ad alto potenziale, riconoscimento del merito. 1
Orizzontale/Laterale Cambio di ruolo o funzione allo stesso livello gerarchico. Acquisizione di nuove esperienze, sviluppo di competenze diversificate, esposizione a diversi aspetti del business, prevenzione della stagnazione. Forza lavoro più versatile e adattabile, riduzione dei silos, maggiore comprensione inter-funzionale. 1
Diagonale/Trasversale Cambio di reparto con assunzione di maggiori responsabilità e/o livello superiore. Sviluppo di competenze interfunzionali, crescita sia in responsabilità che in ampiezza di conoscenza. Creazione di leader con visione olistica, rottura dei silos dipartimentali, agilità organizzativa. 4
Basata su Progetti/Job Rotation Assegnazioni temporanee a ruoli, team o progetti diversi. Ampliamento delle competenze e conoscenze, apprendimento sul campo, collaborazione con team diversi, preparazione per ruoli futuri. Forza lavoro più adattabile, sviluppo di competenze trasversali, allocazione efficiente dei talenti per progetti specifici. 1
Geografica (Trasferimenti) Spostamento dei dipendenti in diverse sedi geografiche, unità aziendali o uffici. Opportunità di lavorare in nuovi ambienti, comprensione più ampia dell’organizzazione, sviluppo personale. Distribuzione efficace dei talenti a livello globale, supporto all’espansione aziendale, ottimizzazione delle risorse. 1
Altre (es. Scambi di Lavoro, Mentoring) Scambio temporaneo di ruoli, apprendimento da colleghi più esperti. Comprensione reciproca dei ruoli, sviluppo di nuove prospettive, preparazione per promozioni o reskilling. Miglioramento della collaborazione, diffusione della conoscenza, sviluppo della leadership interna. 3

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Vantaggi strategici della mobilità interna: benefici per dipendenti e organizzazione

La mobilità interna offre un’ampia gamma di benefici che si estendono sia ai singoli dipendenti che all’organizzazione nel suo complesso, influenzando positivamente anche la cultura aziendale.

Per i dipendenti

La mobilità interna apre nuove vie per la crescita professionale, lo sviluppo delle competenze e l’avanzamento di carriera.6 È riconosciuta come uno degli strumenti più efficaci per la retention dei dipendenti, poiché offre concrete opportunità di crescita e di acquisizione di nuove competenze.14 I dipendenti che percepiscono chiare opportunità di progressione all’interno dell’azienda tendono a essere più motivati, coinvolti e leali.6 Questa pratica contribuisce significativamente a una maggiore soddisfazione sul lavoro 2 e a un aumento generale dell’engagement.11 Le organizzazioni che eccellono nella mobilità interna riescono a trattenere i propri dipendenti per un periodo di tempo doppio rispetto a quelle che non la implementano efficacemente.4 Offrendo percorsi di sviluppo professionale, l’azienda stimola i propri team, infondendo nei dipendenti un senso di apprezzamento e mettendoli costantemente alla prova.5

Per l’Organizzazione

La mobilità interna è una leva strategica fondamentale per la retention dei talenti.1 I dipendenti che lavorano in aziende che promuovono attivamente la mobilità interna rimangono in media il 60% più a lungo.2 Questa pratica riduce il rischio di dimissioni e contribuisce a trattenere i talenti ad alto potenziale .

Un altro vantaggio significativo è la riduzione dei costi di recruiting e onboarding. Promuovere risorse già inserite nell’organico consente di risparmiare sui costi di selezione e di integrazione.

La mobilità interna facilita la copertura dei ruoli in tempi più brevi, riducendo i costi di assunzione e mitigando il rischio di disallineamento culturale spesso associato alle assunzioni esterne.6 I costi derivanti da un’assunzione errata o dalla partenza di un dipendente sono considerevoli 5, e i candidati interni, essendo già familiari con i sistemi e i processi aziendali, richiedono meno tempo e sforzo per la formazione.2

Inoltre, la mobilità interna favorisce l’adattabilità e l’agilità organizzativa. Essa crea una forza lavoro dinamica e flessibile, capace di orientarsi rapidamente al variare delle priorità aziendali.1 Permette alle aziende di rispondere con maggiore celerità alle richieste del mercato, di coprire ruoli critici più velocemente e di coltivare un pool di talenti versatile e qualificato, pronto ad affrontare nuove sfide.6 Contribuisce a colmare le lacune nelle competenze 4 e a trasformare i dipendenti in esperti multidisciplinari.5 La mobilità interna ha anche un impatto positivo sulla diversità e inclusione: il 60% delle aziende ad alte prestazioni ha registrato un miglioramento delle proprie iniziative di D&I grazie all’implementazione di programmi di mobilità interna.12

Impatto sulla Cultura Aziendale

La mobilità interna ha un impatto profondo sulla cultura aziendale, promuovendo un ambiente di apprendimento continuo e innovazione. Permette al personale di accedere a corsi di formazione e piani di sviluppo per acquisire nuove competenze, migliorare la produttività e favorire una cultura positiva sul posto di lavoro che supporta la crescita aziendale.11 L’apprendimento sociale e i messaggi chiari dalla dirigenza contribuiscono a promuovere una cultura aziendale incentrata sulla crescita professionale.14 In definitiva, la mobilità interna contribuisce a costruire un ambiente di lavoro attrattivo, flessibile e capace di rispondere rapidamente ai cambiamenti . Le organizzazioni riconosciute per la promozione della mobilità interna sono più attraenti per i candidati che valorizzano le opportunità di crescita e sviluppo.1

I benefici elencati non sono isolati, ma interconnessi, formando un circolo virtuoso tra il dipendente e l’organizzazione. L’aumento della soddisfazione e dell’engagement dei dipendenti (benefici per il dipendente) porta a una maggiore retention (beneficio organizzativo), che a sua volta riduce i costi di reclutamento (beneficio organizzativo) e preserva la conoscenza istituzionale. Questo processo crea un pool di talenti interni più stabile ed esperto, facilitando la copertura dei ruoli futuri e l’adattamento ai cambiamenti, il che, a sua volta, migliora ulteriormente le opportunità di crescita per i dipendenti. Questo ciclo di feedback positivo, in cui l’investimento nella crescita dei dipendenti alimenta direttamente il successo organizzativo e viceversa, rende la mobilità interna un vantaggio strategico auto-rinforzante.

Sebbene la riduzione dei costi (reclutamento, onboarding, turnover) sia un beneficio chiaro e frequentemente citato 2, le evidenze indicano anche vantaggi meno tangibili ma altrettanto cruciali, come il miglioramento della diversità e inclusione 12, l’ottimizzazione dell’esperienza dei dipendenti 12 e la promozione di una cultura dell’apprendimento.6 Ciò significa che il valore strategico della mobilità interna si estende ben oltre i guadagni finanziari immediati. Si tratta di costruire un capitale umano robusto, coltivare una cultura organizzativa resiliente e adattabile e migliorare la reputazione del datore di lavoro. Questi benefici a lungo termine contribuiscono a un vantaggio competitivo sostenuto e sono, in ultima analisi, più impattanti dei risparmi sui costi a breve termine.

La Tabella 2 riassume i vantaggi chiave della mobilità interna per dipendenti e organizzazione.

Tabella 2: Vantaggi della Mobilità Interna per Dipendenti e Organizzazione

Categoria Beneficio Beneficio per i Dipendenti Beneficio per l’Organizzazione Rif.
Sviluppo di Carriera Crescita professionale, acquisizione di nuove competenze, avanzamento di carriera, senso di scopo. Pipeline di talenti interni, sviluppo della leadership, adattabilità della forza lavoro. 6
Soddisfazione & Engagement Maggiore soddisfazione sul lavoro, aumento del coinvolgimento, lealtà, senso di apprezzamento. Riduzione del turnover, maggiore produttività, miglioramento del morale aziendale. 2
Costi Opportunità di crescita senza costi di ricerca esterna. Riduzione significativa dei costi di recruiting e onboarding, risparmio sui costi di turnover. 2
Agilità & Resilienza Maggiore versatilità, capacità di adattarsi a nuovi contesti. Risposta rapida ai cambiamenti del mercato, copertura più veloce dei ruoli critici, forza lavoro dinamica. 1
Cultura Aziendale Ambiente di lavoro più attrattivo, promozione dell’apprendimento continuo. Cultura dell’apprendimento e dell’innovazione, miglioramento della diversità e inclusione, employer branding. 6

Il Contesto Culturale: Confronto tra Modelli Anglosassoni e Italiani nella Gestione della Mobilità Interna

Le dinamiche della mobilità interna sono profondamente influenzate dal contesto culturale e dalle tradizioni organizzative di un paese. Un confronto tra i modelli anglosassoni e la realtà italiana evidenzia differenze significative nell’approccio e nella percezione di questa pratica.

La Visione Anglosassone

Nei contesti anglosassoni, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, la mobilità interna è ampiamente considerata una leva strategica per la retention e lo sviluppo dei talenti . Le aziende in queste regioni investono attivamente per rendere visibili le opportunità interne, spesso avvalendosi di piattaforme digitali dedicate all’internal job posting . Viene fortemente incoraggiata la responsabilità individuale nel ricercare nuove sfide e opportunità all’interno dell’organizzazione . Cambiare team o funzione è percepito positivamente, come un segnale di crescita professionale e proattività da parte del dipendente . Questa mentalità è un metodo consolidato per prevenire il turnover e trattenere i talenti, specialmente quelli ad alto potenziale .

La realtà italiana

In Italia, storicamente, la mobilità interna è stata spesso accolta con scetticismo o rigidità. Il passaggio da un ruolo a un altro può essere interpretato come una destabilizzazione degli equilibri consolidati, e talvolta, se di natura orizzontale, può essere persino percepito come una “bocciatura” o una minaccia alla propria posizione. Nel contesto italiano, prevalgono logiche più gerarchiche e una maggiore compartimentazione in “silos organizzativi”, il che rende il dialogo e la collaborazione tra funzioni diverse più difficoltoso. Le imprese italiane, in particolare le medio-piccole, hanno tradizionalmente manifestato una preferenza per la ricerca di competenze all’esterno piuttosto che per lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse interne .

Prospettive di cambiamento e adattamento nel contesto italiano

Nonostante le resistenze storiche, la mobilità interna sta emergendo come un trend in crescita anche in Italia. Questo cambiamento è spinto da fattori ineludibili quali la necessità di trattenere i talenti, la riduzione dei costi di recruiting e l’esigenza di un adattamento rapido ai mutamenti del mercato . A facilitare questa transizione, stanno emergendo piattaforme digitali di “talent marketplace” che semplificano e rendono più visibili i processi di mobilità interna, abilitando meccanismi di auto-candidatura simili a quelli esterni. La prospettiva è che la mobilità interna, anche in Italia, si evolverà da un concetto marginale a una pratica strategica di talent management .

Il confronto tra le culture anglosassoni e quella italiana mette in evidenza un netto divario: mentre le prime abbracciano la mobilità interna come un elemento strategico, proattivo e positivo, il contesto italiano la percepisce con sospetto, rigidità e persino come una minaccia alle gerarchie consolidate o un segno di insuccesso. Questo “ritardo culturale” suggerisce che la principale barriera alla mobilità interna in Italia non risiede tanto nella mancanza di strumenti o processi, quanto in norme culturali e percezioni profondamente radicate. Ne consegue che qualsiasi strategia di mobilità interna di successo in Italia dovrà prioritizzare una trasformazione culturale, concentrandosi sull’educazione, sul coinvolgimento della leadership e sulla sfida del pensiero gerarchico tradizionale, piuttosto che limitarsi all’implementazione di nuove politiche o tecnologie.

Nonostante la resistenza storica, la mobilità interna è destinata a crescere in Italia, spinta dalla necessità di trattenere i talenti, dalla riduzione dei costi e dalla rapida esigenza di adattamento ai cambiamenti . Ciò indica che le pressioni del mercato esterno – come la competizione globale per i talenti, l’efficienza economica e l’evoluzione tecnologica – stanno forzando un cambiamento nell’approccio italiano, indipendentemente dall’inerzia culturale interna. Le aziende italiane che non riusciranno ad adattare le proprie strategie di mobilità interna rischiano di perdere il proprio vantaggio competitivo, di affrontare carenze di talenti e di diventare meno agili in un panorama globale in rapida evoluzione. Questo crea un imperativo urgente per il cambiamento, inquadrando la mobilità interna come una questione di sopravvivenza e crescita piuttosto che una semplice iniziativa opzionale delle risorse umane.

La Tabella 3 offre un confronto diretto tra l’approccio alla mobilità interna nei contesti anglosassoni e italiani.

Tabella 3: Confronto Culturale: Mobilità Interna in Contesti Anglosassoni vs. Italiani

Aspetto Contesto Anglosassone Contesto Italiano
Percezione Leva strategica, proattiva, positiva. Sospetto, rigidità, destabilizzazione, talvolta bocciatura.
Approccio Investimento visibile in opportunità interne, responsabilità individuale. Logiche gerarchiche, silos organizzativi, dialogo difficoltoso tra funzioni.
Visione del Cambiamento Segnale di crescita e proattività, prevenzione del turnover. Minaccia agli equilibri consolidati.
Preferenza di Recruiting Favorito lo sviluppo e la valorizzazione dei talenti interni. Tradizionalmente preferita la ricerca di competenze all’esterno.

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Sfide nell’implementazione della Mobilità Interna e strategie di superamento

L’implementazione di un programma di mobilità interna efficace non è priva di ostacoli. Le organizzazioni devono affrontare diverse sfide, che spaziano dalla resistenza culturale interna alla mancanza di processi chiari.

Resistenza manageriale e barriere culturali interne

Una delle sfide più significative è la resistenza da parte dei manager. Essi possono essere riluttanti a supportare il movimento dei propri dipendenti per timore di perdere i migliori talenti o di interrompere il flusso di lavoro del team, percependo la mobilità come una minaccia piuttosto che un’opportunità.4 Nelle organizzazioni dove la cultura aziendale incoraggia i dipendenti a rimanere nei loro ruoli designati, può esserci una forte resistenza ai movimenti inter-dipartimentali o alle promozioni.6 Inoltre, alcuni manager potrebbero esitare ad accogliere dipendenti provenienti da altri dipartimenti a causa della scarsa familiarità con le loro competenze o il loro background.6

Mancanza di visibilità delle opportunità e di processi sistematici

Spesso, i dipendenti non sono a conoscenza delle opportunità interne disponibili o dei percorsi di avanzamento di carriera all’interno della propria azienda.6 Alcuni studi indicano che fino al 56% dei dipendenti percepisce una mancanza di accesso a tali opportunità, spingendoli a cercare crescita al di fuori dell’organizzazione.6 Un ostacolo significativo è anche l’assenza di un quadro strutturato per gestire il processo di mobilità, con politiche e procedure poco chiare.4 La mancanza di un team dedicato alla gestione della mobilità interna può generare confusione, incongruenze e lacune nel processo.6

Dipendenza dalle pratiche di assunzione tradizionali

Molte aziende, per tradizione, tendono a cercare nuovi talenti all’esterno. Tuttavia, è dimostrato che l’assunzione interna spesso porta a un onboarding più rapido, una migliore aderenza culturale e un morale più elevato tra i dipendenti.6

Strategie per superare le barriere

Per superare queste sfide, le organizzazioni possono adottare diverse strategie mirate:

  • Supporto della Leadership: il sostegno attivo e visibile dei vertici aziendali è cruciale.2 La leadership deve impegnarsi a livello aziendale per promuovere la mobilità interna, comunicandone attivamente i benefici a tutti i livelli.6
  • Revisione e Trasparenza delle Politiche Aziendali: le politiche HR esistenti devono essere riviste per assicurarsi che facilitino, anziché ostacolare, le transizioni interne dei dipendenti. È necessario eliminare requisiti di notifica, ritardi procedurali o protocolli di comunicazione che rallentano il processo.2 La trasparenza delle politiche è la base per un programma di mobilità efficace.4
  • Implementazione del Cross-Training: il cross-training dei dipendenti può aumentare la mobilità tra i dipartimenti e i ruoli, fornendo le competenze e le conoscenze necessarie per eccellere in diverse posizioni e prevenendo che i dipendenti siano “ingabbiati” in un unico tipo di lavoro.2
  • Sfruttare la Tecnologia: l’uso della tecnologia può ottimizzare la mobilità dei dipendenti semplificando il monitoraggio e la gestione dei processi.4 Piattaforme digitali avanzate possono aiutare i dipendenti a visualizzare come le loro competenze si allineano con posizioni potenziali e a comprendere i percorsi di crescita.6
  • Creazione di Percorsi di Carriera Chiari: ogni dipendente dovrebbe avere una chiara comprensione del prossimo passo nel suo percorso professionale all’interno dell’azienda e delle azioni necessarie per raggiungerlo.17 Le risorse umane hanno un ruolo chiave nel rendere chiara la progressione di carriera attraverso lo sviluppo di percorsi strutturati.16
  • Definire Ruoli per Supervisionare l’Assunzione Interna: assegnare posizioni specifiche all’interno delle risorse umane per supervisionare l’assunzione interna può catalizzare una ricerca di talenti interni più mirata ed efficiente.2
  • Promuovere un Cambiamento Culturale: È essenziale incoraggiare i manager a considerare il supporto alla crescita dei dipendenti come un rafforzamento dell’azienda nel suo complesso e a condurre conversazioni regolari sulla carriera con i propri team.6 L’organizzazione di formazioni, la condivisione di storie di successo e l’incentivazione dei manager possono favorire l’accettazione della mobilità come iniziativa positiva.4

La resistenza manageriale, spesso citata come una sfida chiave, non è semplicemente un problema individuale, ma un sintomo di una questione sistemica. I manager sono talvolta incentivati a massimizzare le prestazioni a breve termine del proprio team, piuttosto che a contribuire allo sviluppo del talento organizzativo a lungo termine. Per superare questo ostacolo, è necessario un riallineamento degli indicatori chiave di performance (KPI) e dei sistemi di ricompensa dei manager, insieme a una formazione specifica che li trasformi in “facilitatori di talenti” piuttosto che in “accumulatori di talenti”.

La mancanza di visibilità delle opportunità e di un processo sistematico sono barriere critiche. Al contrario, politiche chiare e percorsi di carriera ben definiti sono strategie fondamentali. Ciò evidenzia un legame causale: l’opacità e la disorganizzazione generano frustrazione nei dipendenti e la percezione di opportunità limitate, spingendoli a cercare all’esterno. Viceversa, processi chiari, trasparenti e sistematici, spesso abilitati dalla tecnologia, costruiscono fiducia, consentono ai dipendenti di assumere il controllo della propria carriera e aumentano significativamente la probabilità di transizioni interne di successo. Ciò significa che la progettazione dei processi è tanto cruciale quanto il coinvolgimento culturale.

La Tabella 4 riassume le sfide comuni e le strategie per superarle nell’implementazione della mobilità interna.

Tabella 4: Sfide Comuni e Strategie di Superamento nell’Implementazione della Mobilità Interna

Sfida Comune Descrizione della Sfida Strategie di Superamento Rif.
Resistenza Manageriale Paura di perdere i migliori talenti, interruzione del flusso di lavoro, riluttanza ad accogliere dipendenti da altri dipartimenti. Supporto della leadership, riallineamento degli incentivi manageriali, formazione specifica per i manager. 4
Mancanza di Visibilità/Processi Dipendenti non a conoscenza delle opportunità interne, assenza di un quadro strutturato per la mobilità, confusione nel processo. Trasparenza delle politiche aziendali, creazione di percorsi di carriera chiari, sfruttamento della tecnologia (talent marketplace). 4
Dipendenza Esterna Preferenza tradizionale per l’assunzione di talenti dall’esterno. Prioritizzare i candidati interni, evidenziare i benefici dell’assunzione interna (onboarding più rapido, aderenza culturale). 6
Barriere Culturali Interne Cultura che scoraggia i movimenti inter-dipartimentali, percezione negativa della mobilità orizzontale. Promuovere un cambiamento culturale, comunicare attivamente i benefici della mobilità a tutti i livelli. 4
Mancanza di Competenze Interne Difficoltà a trovare le competenze necessarie internamente per nuovi ruoli. Implementazione del cross-training, piani di formazione e sviluppo personalizzati, upskilling e reskilling. 2
Mancanza di Ownership Assenza di un team o ruolo specifico per la gestione della mobilità interna. Definire ruoli chiari per supervisionare l’assunzione interna, creare un team dedicato alla mobilità. 2

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Best Practice per un programma di mobilità interna efficace

Per garantire il successo e la sostenibilità di un programma di mobilità interna, è essenziale adottare un approccio strategico basato su diverse best practice.

Comunicazione Trasparente e Creazione di Percorsi di Carriera Chiari

La comunicazione è la pietra angolare di qualsiasi programma di mobilità interna. È fondamentale dedicare tempo a spiegare in modo chiaro e conciso sia ai dipendenti che ai manager i benefici derivanti dalla promozione o dalla partecipazione a un programma di mobilità interna.14 I lavoratori devono avere una visione chiara delle posizioni aperte e delle opportunità professionali disponibili internamente.15 Le risorse umane svolgono un ruolo chiave nel rendere trasparente la progressione di carriera, sviluppando percorsi strutturati per l’avanzamento.16 Idealmente, ogni dipendente dovrebbe comprendere quale sarà il prossimo passo nel proprio percorso professionale all’interno dell’azienda e cosa sia necessario fare per raggiungerlo.17

Personalizzazione dei Piani di Formazione e Sviluppo

La formazione è massimamente efficace quando è personalizzata in base agli interessi e agli obiettivi professionali specifici dei dipendenti.14 Collegare la formazione agli obiettivi professionali individuali è il modo migliore per assicurarsi che i dipendenti non trascurino il loro piano formativo.14 È altrettanto importante guidare i dipendenti in base alle lacune di competenze dell’organizzazione, indirizzandoli verso l’acquisizione di aabilità che siano in linea sia con i loro interessi sia con le esigenze aziendali future.14 L’intelligenza artificiale (AI) può svolgere un ruolo cruciale in questo processo, creando percorsi di apprendimento personalizzati attraverso l’analisi dei dati sulle competenze e sugli obiettivi dei dipendenti.18

Il Ruolo Strategico delle Risorse Umane e della Leadership

I leader delle risorse umane devono identificare soluzioni che consentano ai talenti di definire autonomamente i propri percorsi lavorativi e di sviluppo.20 La mobilità delle risorse umane implica la progettazione di soluzioni specifiche da parte delle HR per facilitare le transizioni dei dipendenti all’interno dell’organizzazione.4 Il dipartimento HR può supportare attivamente la mobilità interna incoraggiando lo sviluppo professionale, creando percorsi di carriera chiari, sviluppando la leadership interna e facilitando i movimenti laterali e il cross-training.16

Il supporto della leadership aziendale è essenziale per incoraggiare la partecipazione e per adattare la strategia di mobilità in base alle esigenze emergenti.13

È fondamentale anche l’empowerment del middle management: i manager sono il primo punto di contatto per i dipendenti interessati alla mobilità e necessitano di supporto, coaching e formazione per identificare e coltivare il potenziale dei propri collaboratori.14

Promuovere una Cultura di Apprendimento continuo e Gamification

L’apprendimento dovrebbe essere un’aspettativa culturale all’interno dell’organizzazione, non un’attività facoltativa.14 Promuovere l’apprendimento sociale, dove i colleghi imparano insieme, porta a risultati migliori e a un maggiore impegno.14 I messaggi chiari e coerenti dalla dirigenza sull’importanza della formazione continua e della mobilità interna rafforzano questo messaggio culturale.14 L’integrazione di elementi di gamification nei programmi di formazione, con sfide divertenti e piccoli premi, può aiutare a mantenere alta la motivazione dei dipendenti.14

Misurare il Successo della Mobilità Interna

Per dimostrare l’efficacia e il valore dei programmi di mobilità interna, è fondamentale raccogliere dati e misurare il successo.14 Questo include la creazione di un database delle competenze aziendali e il tracciamento delle competenze acquisite dalla forza lavoro attraverso l’aggiornamento e la riqualificazione.14 È consigliabile inviare regolarmente sondaggi ai dipendenti per raccogliere feedback diretti su ciò che funziona e ciò che necessita di miglioramenti, contribuendo a mantenere alto il tasso di partecipazione e a orientare le future ottimizzazioni.14

La mobilità interna può essere considerata un “prodotto” offerto dalle risorse umane ai dipendenti, e come tale richiede strategie di marketing e personalizzazione. Le best practice sottolineano l’importanza di “spiegare i vantaggi”, “creare percorsi di carriera chiari” e “personalizzare la formazione”. Ciò implica che la mobilità interna dovrebbe essere trattata come un servizio che le risorse umane offrono ai dipendenti. Similmente alla commercializzazione di un prodotto, è necessaria una comunicazione chiara della proposta di valore, percorsi utente ben definiti (percorsi di carriera) e funzionalità personalizzate (programmi di formazione). Questo suggerisce che i dipartimenti HR devono adottare una mentalità più orientata al “prodotto”, utilizzando la comunicazione, il design thinking e la personalizzazione per favorire l’adozione e l’engagement con le opportunità di mobilità interna.

L’enfasi sull’empowerment del middle management e sull’educazione dei manager evidenzia un cambiamento nel loro ruolo. I manager non sono più solo responsabili della produzione del loro team, ma anche dello sviluppo di carriera e della mobilità interna dei membri del team. Ciò implica la necessità di una formazione e di un supporto significativi per i manager, affinché diventino efficaci “coach di carriera” in grado di identificare il potenziale, guidare lo sviluppo e facilitare le transizioni interne senza il timore di “perdere” talenti. Questa trasformazione del ruolo manageriale è cruciale per il successo dei programmi di mobilità interna.

Il Ruolo delle Piattaforme Digitali e dell’Intelligenza Artificiale nella Mobilità Interna

L’avvento e la rapida evoluzione delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale (AI) stanno rivoluzionando il modo in cui le organizzazioni gestiscono la mobilità interna, rendendola più efficiente, trasparente e strategica.

Talent Marketplace: funzionalità chiave per l’allineamento Competenze-Opportunità

Le piattaforme di “talent marketplace” interne rappresentano un’innovazione fondamentale. Esse utilizzano sistemi di gestione delle competenze abilitati dall’AI per abbinare le persone con opportunità di sviluppo esperienziale, democratizzando così l’accesso alla crescita professionale e alla mobilità.22 Queste piattaforme rendono visibili le opportunità interne, consentendo ai dipendenti di auto-candidarsi in modo simile a quanto avviene per le posizioni esterne . La loro capacità risiede nel catturare le competenze presenti all’interno della forza lavoro e di abbinarle ai progetti giusti, riducendo la necessità di costose assunzioni esterne e migliorando la retention dei talenti.22

Le funzionalità chiave di queste piattaforme includono:

  • Abbinamento talenti basato sulle competenze: identificano e collegano i talenti all’interno dell’organizzazione con le posizioni o i progetti che meglio si adattano alle loro abilità.7
  • Localizzazione dei talenti con filtri efficienti: consentono di individuare rapidamente le competenze e i talenti richiesti attraverso team e dipartimenti, con opzioni di filtraggio intelligenti.7
  • Reporting e analytics completi: offrono dashboard personalizzabili e approfondimenti azionabili per misurare le prestazioni, identificare le lacune e guidare il successo.7
  • Creazione di team basati sulle competenze: facilitano l’identificazione delle competenze individuali per assemblare team ad alte prestazioni e promuovere la collaborazione interfunzionale.7
  • Pool di talenti visualizzati e personalizzati: permettono di visualizzare e evidenziare le competenze dei dipendenti, creando pool di talenti su misura basati su ruoli, talenti e competenze per semplificare la pianificazione delle risorse.7
  • Gestione efficiente dei progetti e allocazione delle risorse: consentono di identificare istantaneamente i talenti giusti per vari progetti, riducendo i ritardi e ottimizzando la produttività.7
  • Creazione di mobilità di carriera interna senza soluzione di continuità: aiutano a definire i ruoli e le competenze richieste, promuovendo la crescita professionale interna e consentendo ai dipendenti di esplorare nuove opportunità con requisiti chiari.7

Queste piattaforme migliorano la trasparenza riguardo alle posizioni disponibili e contribuiscono a ridurre i pregiudizi nelle assunzioni, favorendo abbinamenti più equi tra opportunità di lavoro e candidati basati sulle competenze.13

L’Intelligenza Artificiale per Skill Assessment, Upskilling e Reskilling personalizzati

L’intelligenza artificiale (AI) sta diventando un alleato indispensabile per colmare le lacune di competenze e rendere i programmi di formazione dei dipendenti più vantaggiosi sia per le aziende che per i lavoratori.18

  • Valutazione e analytics delle competenze: l’AI integrata nei software di Human Capital Management (HCM) può valutare i profili dei talenti e catalogare il set di competenze di un’organizzazione in modo continuo, non solo una volta all’anno. Identifica lacune e aree di miglioramento, ad esempio analizzando le offerte di lavoro per individuare nuove competenze richieste e confrontandole con i profili dei dipendenti.18
  • Percorsi di apprendimento personalizzati: gli algoritmi di AI possono analizzare grandi quantità di dati sulle competenze e sugli obiettivi dei dipendenti, confrontandoli con le esigenze aziendali. Le piattaforme basate sull’AI possono adattare materiali ed esperienze di apprendimento a ciascun dipendente, rendendo gli sforzi di upskilling e reskilling più efficaci.18
  • Piattaforme di apprendimento adattivo: l’AI può monitorare continuamente i cambiamenti negli interessi dei dipendenti e nelle priorità aziendali, adattando di conseguenza i suggerimenti di apprendimento e il livello di difficoltà dei contenuti. L’obiettivo è prevenire la noia o la frustrazione, incoraggiando un maggiore engagement.18
  • I sistemi di talent intelligence basati sull’AI possono mappare le traiettorie di carriera, aiutando i dipendenti a visualizzare la potenziale crescita all’interno dell’organizzazione.23
  • L’AI può ridurre i bias nella valutazione dei candidati e migliorare l’allineamento tra le esigenze organizzative e le qualifiche dei candidati.24

Automazione dei Processi e Impatto sui Ruoli Lavorativi

L’automazione semplifica e velocizza i processi ripetitivi e predefiniti senza intervento umano, riducendo il carico di lavoro manuale per i professionisti delle risorse umane.24 Può gestire comunicazioni di routine con i candidati, supportare l’onboarding e la documentazione, e garantire conformità e reporting.24 L’AI e l’automazione stanno ridefinendo i ruoli lavorativi, automatizzando i compiti di routine e aumentando le capacità umane.23 Di conseguenza, emerge una crescente necessità di reskilling dei dipendenti, affinché possano concentrarsi su aspetti più strategici e creativi dei loro ruoli.25

La tecnologia, in particolare le piattaforme basate sull’AI, sta agendo da “democratizzatore” delle opportunità interne. La query menziona che le piattaforme digitali facilitano l’auto-candidatura, e le evidenze confermano che i talent marketplace “democratizzano l’accesso allo sviluppo e alla mobilità” e “migliorano la trasparenza”. Ciò implica che la tecnologia sta abbattendo i tradizionali silos informativi e i pregiudizi che in passato potevano limitare le opportunità di mobilità interna a pochi eletti o a coloro con forti reti interne.

Rendendo le opportunità visibili e abbinando le competenze in modo obiettivo, la tecnologia crea un sistema più equo e meritocratico, consentendo a una base più ampia di dipendenti di perseguire la crescita interna.

L’AI sta trasformando la mobilità interna da un approccio reattivo a uno predittivo e proattivo. La mobilità interna tradizionale poteva essere reattiva, volta a coprire i ruoli aperti man mano che si presentavano. Tuttavia, le evidenze sottolineano la capacità dell’AI di eseguire “valutazione e analytics delle competenze”, identificare “lacune nella loro knowledge base” e offrire “percorsi di apprendimento personalizzati”. Ciò suggerisce un passaggio verso un approccio proattivo e predittivo.

L’AI può anticipare le future esigenze di competenze, identificare il talento interno in grado di colmare tali lacune e raccomandare percorsi di sviluppo personalizzati prima che si manifesti una vacanza di ruolo. Ciò consente alle organizzazioni di costruire forze lavoro pronte per il futuro in modo strategico, anziché affannarsi a reagire alle carenze di talenti.

Misurazione del Successo: metriche e ROI della Mobilità Interna

Per massimizzare il ritorno sull’investimento (ROI) dei programmi di mobilità interna, è cruciale adottare un approccio sistematico alla misurazione del loro impatto. Questo richiede l’identificazione di indicatori chiave di performance (KPI) significativi e l’analisi continua dei dati.

KPIs Chiave per Valutare l’Efficacia

La misurazione dell’efficacia della mobilità interna si basa su diverse metriche fondamentali:

  • Tasso di Retention: tassi di retention più elevati per le assunzioni interne rispetto a quelle esterne indicano un successo nell’abbinamento dei talenti che si traduce in una riduzione dei costi di turnover.11 Le aziende che implementano attivamente la mobilità interna riescono a mantenere i propri dipendenti per un periodo di tempo significativamente più lungo, con un aumento del 60% della permanenza rispetto a quelle che non lo fanno.2
  • Tempo di Copertura (Time to Fill): le posizioni coperte tramite mobilità interna sono tipicamente più veloci da riempire, poiché richiedono meno tempo per la ricerca e la valutazione dei talenti rispetto alle assunzioni esterne.10
  • Punteggi di Coinvolgimento dei Dipendenti (Employee Engagement Scores): i dipendenti che si spostano internamente spesso registrano punteggi di coinvolgimento più elevati, poiché percepiscono il supporto dell’azienda nel loro sviluppo di carriera.11
  • Costi di Reclutamento Risparmiati: è fondamentale quantificare il risparmio sui costi ottenuto rispetto all’assunzione esterna. Uno studio indica che i dipendenti che si muovono internamente tendono a rimanere più a lungo, a performare meglio e a costare il 18% in meno rispetto alle assunzioni esterne.11
  • Tasso di Successo delle Transizioni Interne: questa metrica valuta la percentuale di dipendenti che completano con successo una transizione interna e rimangono nel nuovo ruolo per un periodo di tempo predefinito, indicando l’efficacia del matching e del supporto fornito.
  • Qualità dell’Assunzione Interna: si valuta la performance dei dipendenti che sono stati spostati internamente rispetto a quelli assunti dall’esterno, per confermare che la mobilità interna porti a risultati di pari o superiore qualità.
  • Tasso di Partecipazione ai Programmi di Mobilità: Misura quanti dipendenti si candidano o partecipano attivamente alle opportunità interne, riflettendo l’attrattività e la visibilità del programma.

Calcolo del Ritorno sull’Investimento (ROI) per Giustificare gli Investimenti

Il ROI è una metrica fondamentale per misurare il ritorno sugli investimenti effettuati.26 Per dimostrare che la mobilità interna contribuisce concretamente al profitto aziendale, è necessario seguire un processo strutturato: identificare metriche significative, eseguire analisi approfondite dei dati per informare le decisioni e misurare i progressi in modo continuo.9 È cruciale andare oltre le metriche superficiali e concentrarsi su quelle che rivelano il valore reale.9

Sebbene la mobilità della forza lavoro sia stata tradizionalmente percepita come un centro di costo, essa è, in realtà, un fattore chiave per il successo organizzativo.9 È possibile giustificare e massimizzare il ROI delle strategie di mobilità interna presentando dati concreti, come studi che dimostrano l’impatto positivo e un’analisi delle metriche attuali dei dipendenti e dei programmi di sviluppo di carriera.11

La necessità di un approccio olistico alla misurazione del ROI della mobilità interna è evidente. Sebbene le metriche finanziarie come “risparmio sui costi” e “tempo di copertura” siano esplicitamente menzionate, altri indicatori chiave come i “punteggi di coinvolgimento dei dipendenti” e il “tasso di retention” sono altrettanto importanti. Ciò implica che un calcolo del ROI per la mobilità interna deve andare oltre i semplici guadagni finanziari. Deve includere benefici qualitativi e a lungo termine legati allo sviluppo del capitale umano, alla forza culturale e all’agilità organizzativa, che sono più difficili da quantificare ma cruciali per le decisioni strategiche. Il dipartimento HR deve sviluppare sofisticate capacità analitiche per correlare queste diverse metriche e presentare un caso aziendale convincente e sfaccettato.

La misurazione continua è una leva fondamentale per l’ottimizzazione e la credibilità del programma. Le evidenze indicano la necessità di “misurare i progressi in modo continuo” e di “raccogliere dati sull’efficacia”. Ciò significa che la misurazione non è un’attività una tantum, ma un processo ininterrotto. Il monitoraggio costante dei KPI consente aggiustamenti in tempo reale, l’identificazione di colli di bottiglia e l’ottimizzazione del programma. Inoltre, la dimostrazione costante del valore attraverso i dati aiuta a spostare la percezione della mobilità interna da un “centro di costo” a un “driver di valore”, garantendo così un supporto e un investimento continui da parte della leadership. Questo ciclo di feedback continuo è vitale per la maturità del programma e la sua credibilità strategica.

Tabella 5: Metriche Chiave per Valutare il ROI della Mobilità Interna

Metrica/KPI Definizione Significato/Importanza per il ROI Rif.
Tasso di Retention Percentuale di dipendenti che rimangono in azienda dopo una transizione interna. Indica il successo nel trattenere i talenti e riduce i costi di turnover. 2
Tempo di Copertura (Time to Fill) Tempo medio necessario per riempire una posizione con un candidato interno. Riflette l’efficienza del processo di assunzione interna, riducendo i tempi di inattività e i costi. 10
Punteggi di Coinvolgimento (Engagement Scores) Livello di coinvolgimento e soddisfazione dei dipendenti che hanno cambiato ruolo internamente. Un maggiore coinvolgimento si traduce in maggiore produttività e lealtà, riducendo il rischio di dimissioni. 11
Costi di Reclutamento Risparmiati Differenza tra il costo di assunzione interna e il costo stimato di un’assunzione esterna. Quantifica il risparmio economico diretto derivante dalla mobilità interna. 11
Tasso di Successo delle Transizioni Percentuale di transizioni interne che si rivelano efficaci e durature. Valuta l’accuratezza del matching e l’efficacia dei programmi di supporto. Implicito nelle metriche complessive di successo
Qualità dell’Assunzione Interna Valutazione delle performance dei dipendenti post-mobilità interna. Assicura che la mobilità interna non comprometta la qualità del talento e contribuisca alla performance aziendale. Implicito nelle metriche complessive di successo
Tasso di Partecipazione Numero o percentuale di dipendenti che si candidano o partecipano a opportunità interne. Indica la visibilità e l’attrattività del programma di mobilità interna. Implicito nelle metriche complessive di successo

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Prospettive Future: tendenze del mercato del lavoro e l’evoluzione della Mobilità Interna

Il panorama del mercato del lavoro è in continua evoluzione, plasmato da tendenze tecnologiche, cambiamenti nelle aspettative dei dipendenti e nuove modalità organizzative. La mobilità interna è destinata a giocare un ruolo sempre più centrale in questo scenario futuro.

L’Impatto dell’AI e dell’Automazione sulla Ridefinizione dei Ruoli e delle Competenze

L’intelligenza artificiale (AI) è destinata ad assumere un ruolo sempre più centrale nelle attività lavorative, con la diffusione di strumenti e applicazioni avanzati e specializzati in vari settori.8 L’AI e l’automazione stanno ridefinendo i ruoli lavorativi, automatizzando i compiti di routine e, al contempo, aumentando le capacità umane.23 Questa trasformazione comporta una crescente necessità di reskilling dei dipendenti, affinché possano concentrarsi su aspetti più strategici e creativi dei loro ruoli.25 L’esigenza di upskilling del personale è preponderante, con un focus non solo su competenze tecniche come la “data literacy” e l”analisi dei dati”, ma anche, e soprattutto, su soft skills fondamentali per operare in un ambiente trasformato dall’AI, quali il pensiero critico, la flessibilità nell’apprendimento e la responsabilità etica.27

L’Ascesa della Gig Economy Interna e del Lavoro Ibrido

Un’altra tendenza emergente è l’ascesa della “gig economy” interna, che consente ai dipendenti di assumere progetti a breve termine all’interno delle proprie organizzazioni, acquisendo così esperienza interfunzionale e contribuendo dove le competenze sono più necessarie.19 Piattaforme basate sull’AI possono abbinare lavoratori freelance e contingenti con i progetti in base alla loro esperienza, performance e disponibilità, ottimizzando l’allocazione delle risorse.23 Parallelamente, l’aumento delle piattaforme digitali ha facilitato la diffusione del lavoro remoto, permettendo ai dipendenti di operare da diverse località in tutto il mondo.25 

Le Aspettative dei Dipendenti e la necessità di Agilità Organizzativa

Le aspettative dei dipendenti sono in continua evoluzione, con una crescente enfasi sulla crescita professionale, lo sviluppo continuo e la flessibilità nel lavoro.19 I professionisti di oggi cercano attivamente nuove sfide e opportunità di sviluppo . In questo contesto, le aziende sono chiamate a costruire forze lavoro agili e a sviluppare strategie che siano allineate alle dinamiche mutevoli del posto di lavoro.23 La mobilità interna è riconosciuta come fondamentale per la flessibilità del lavoro e per la soddisfazione complessiva dei dipendenti.28

La mobilità interna si configura come un meccanismo di adattamento continuo alla disruption tecnologica. L’avanzamento dell’AI e dell’automazione non sta solo influenzando i lavori, ma sta ridefinendo in modo fondamentale le competenze richieste. Ciò implica una necessità continua di upskilling e reskilling. La mobilità interna, in particolare attraverso il lavoro basato su progetti e i movimenti laterali, diventa il veicolo principale per i dipendenti per acquisire queste nuove competenze sul campo, piuttosto che affidarsi esclusivamente alla formazione formale. Ciò significa che la mobilità interna non riguarda più solo la copertura delle posizioni vacanti, ma la gestione proattiva delle lacune di competenze e la garanzia che la forza lavoro rimanga rilevante e produttiva in un’era di rapida disruption tecnologica.

La convergenza tra mobilità interna, gig economy e lavoro ibrido sta ridefinendo il concetto stesso di “carriera” e “team”. L’emergere di una “gig economy” interna e la prevalenza del lavoro remoto/ibrido alterano significativamente la comprensione tradizionale della mobilità interna. Anziché promozioni lineari o trasferimenti permanenti, i dipendenti potrebbero impegnarsi in progetti a breve termine in diversi team o persino lavorare da remoto per dipartimenti differenti. Ciò implica una visione più fluida e orientata ai progetti delle carriere e delle strutture dei team. Le organizzazioni devono adattare i propri sistemi HR e le mentalità manageriali per supportare questa progressione di carriera dinamica e non lineare, dove il “team” diventa una costruzione più flessibile e basata sui progetti, e la “carriera” è definita da esperienze diverse e dall’acquisizione di competenze piuttosto che esclusivamente dall’ascesa gerarchica.

La Mobilità Interna come Fondamento per la Resilienza e la Crescita Aziendale

La mobilità interna, definita come l’insieme di pratiche che facilitano il movimento dei dipendenti all’interno di un’organizzazione, si manifesta in diverse forme – verticale, orizzontale, diagonale, basata su progetti e geografica – ciascuna contribuendo allo sviluppo sia individuale che organizzativo. L’analisi ha evidenziato i molteplici vantaggi di questa pratica per i dipendenti, tra cui crescita professionale, maggiore soddisfazione e senso di scopo, e per le organizzazioni, che beneficiano di una migliore retention dei talenti, riduzione dei costi di recruiting e una maggiore agilità e adattabilità. La mobilità interna ha un impatto profondo anche sulla cultura aziendale, promuovendo l’apprendimento continuo e creando un ambiente di lavoro più attrattivo.

Nonostante i chiari benefici, l’implementazione della mobilità interna presenta sfide significative, in particolare nel contesto italiano, dove persistono resistenze culturali, logiche gerarchiche e una preferenza storica per l’assunzione esterna. Queste barriere possono essere superate attraverso strategie mirate, quali il supporto attivo della leadership, la revisione e la trasparenza delle politiche aziendali, l’implementazione del cross-training, l’adozione di tecnologie avanzate come i talent marketplace e l’intelligenza artificiale, e la creazione di percorsi di carriera chiari. Le best practice sottolineano l’importanza di una comunicazione trasparente, della personalizzazione dei piani di formazione, del ruolo strategico delle risorse umane e della leadership, e della promozione di una cultura di apprendimento continuo.

Il ruolo delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale è trasformativo. I talent marketplace stanno democratizzando l’accesso alle opportunità interne, mentre l’AI sta rivoluzionando la valutazione delle competenze, la personalizzazione dell’apprendimento e l’automazione dei processi, rendendo la mobilità interna più predittiva e proattiva. La misurazione del successo, attraverso KPI specifici e il calcolo del ROI, è essenziale per giustificare gli investimenti e ottimizzare i programmi.

Guardando al futuro, le tendenze del mercato del lavoro, come l’impatto dell’AI e dell’automazione sulla ridefinizione dei ruoli e delle competenze, l’ascesa della gig economy interna e la crescente prevalenza del lavoro ibrido, rendono la mobilità interna un imperativo ancora più stringente. Le aspettative dei dipendenti per una crescita continua e la necessità di agilità organizzativa spingono le aziende a ripensare le proprie strategie di gestione dei talenti.

In sintesi, la mobilità interna non è più un’opzione, ma un imperativo strategico per le aziende che intendono costruire un ambiente di lavoro attrattivo, flessibile e capace di rispondere rapidamente ai cambiamenti . Essa costituisce un pilastro fondamentale per la gestione dei talenti e la costruzione di una forza lavoro resiliente e adattabile.

La capacità di un’organizzazione di implementare e scalare efficacemente la mobilità interna, soprattutto in contesti culturalmente resistenti come quello italiano, funge da indicatore significativo della sua maturità organizzativa complessiva, della sua agilità e del suo impegno verso la propria forza lavoro. Un programma di mobilità interna robusto non è solo un’iniziativa HR a sé stante, ma un riflesso della lungimiranza strategica di un’azienda, della sua capacità di adattamento e della sua leadership progressista.

L’enfasi costante sulla retention, sulla riduzione dei costi di assunzione esterna e sullo sviluppo delle competenze interne (upskilling, reskilling) indica un cambiamento fondamentale: le organizzazioni stanno sempre più “internalizzando” le proprie esigenze di talento, coltivando e riallocando la forza lavoro esistente, anziché affidarsi principalmente al mercato esterno. Ciò significa che la mobilità interna sta diventando la strategia centrale per l’acquisizione, lo sviluppo e l’impiego dei talenti, relegando l’assunzione esterna a un meccanismo complementare piuttosto che primario. L’organizzazione pronta per il futuro sarà quella che padroneggerà l’arte del flusso di talenti interno.

Per le imprese italiane, il superamento delle resistenze culturali e l’adozione di un approccio proattivo e basato sulla tecnologia saranno cruciali per mantenere la competitività e garantire la sostenibilità a lungo termine. Investire nella mobilità interna significa investire nel futuro della propria organizzazione e delle proprie persone.

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altri articoli

 

Risorse aggiuntive

Fonti e approfondimenti

  1. Internal mobility: Definition, benefits, and best practices | hireEZ,
  2. Internal Mobility: Your 2025 Guide | Coursera,
  3. Cos’è la mobilità interna e perché è importante? – Workday Blog,
  4. Cos’è la mobilità dei dipendenti, i vantaggi e le migliori strategie di cui hai bisogno nel 2025
  5. Mobilità interna all’azienda: definizione, vantaggi e strumenti HR
  6. Strategic Advantage of Internal Mobility | TalentGuard
  7. Internal Talent Marketplace Platform 2025【Mobility & Agility】 – agyleOS
  8. Intelligenza Artificiale e lavoro: prospettive per il 2024 – Skilla 
  9. Dimostrare il ROI – Graebel Relocation Services
  10. Internal Mobility Metrics and Sample Practices Cheat Sheet | Brian Heger
  11. How to correctly use internal mobility to maximize talent ROI – iCIMS 
  12. What Is Internal Mobility and Why Is It Important? | Workday US,
  13. What is an Internal Talent Mobility Strategy and Why You Need One
  14. Best practice di mobilità interna per coinvolgere e trattenere i dipendenti,  LinkedIn
  15. Come migliorare i processi di mobilità intern – INTOO Italia
  16. How HR Can Support Internal Mobility and Employee Growth
  17. Internal mobility: what it is, and best practices – Recruitee
  18. Upskilling e reskilling nell’era dell’intelligenza artificiale | Oracle Italia
  19. The Future of Work is Personal: How AI is Reshaping Employee Experience – SHRM
  20. Human Resource Management: le strategie HR del futuro – LHH
  21. Internal Mobility Best Practices to Engage and Retain Employees – LinkedIn Learning
  22. Best Internal Talent Marketplaces Reviews 2025 | Gartner Peer Insights
  23. Future of Work in the U.S. 2025: Key Trends Every HR Leader Must Know – Darwinbox
  24. Impact of AI and automation on talent acquisition
  25. Future of Mobility: Trends & Essentials for Employers | DavidsonMorris
  26. Utilizzo fondamentale del ROI e KPI nel marketing – flowww https://www.flowww.it/blog/utilizzo-fondamentale-roi-e-kpi-marketing
  27. Impatto dell’Intelligenza Artificiale sul Mondo del lavoro | HR Webinar – GSO
  28. I vantaggi e le sfide della mobilità globale | G-P – Globalization Partners

Glossario

  • Mobilità Interna: Processo che consente ai dipendenti di cambiare ruolo, funzione o sede all’interno della stessa organizzazione.

  • Talent Marketplace: Piattaforma digitale interna che abbina i dipendenti alle opportunità di lavoro e sviluppo disponibili in azienda.

  • Upskilling: Acquisizione di nuove competenze per migliorare le proprie performance nel ruolo attuale o per evolvere in ruoli correlati.

  • Reskilling: Riqualificazione professionale che consente a un dipendente di assumere un nuovo ruolo diverso da quello originario.

  • Job Rotation: Rotazione programmata dei dipendenti su ruoli e progetti diversi per sviluppare competenze trasversali.

  • Cross-Training: Formazione incrociata che consente ai dipendenti di acquisire competenze relative a ruoli diversi dal proprio.

  • Talent Intelligence: Sistemi avanzati basati su AI per analizzare competenze, performance e potenziali percorsi di carriera.

  • Gig Economy Interna: Sistema in cui i dipendenti possono assumere incarichi a breve termine o progetti temporanei all’interno dell’organizzazione.

  • Retention: Capacità dell’azienda di trattenere i propri talenti nel lungo periodo.

  • Time to Fill: Tempo medio necessario per coprire una posizione vacante in azienda.

FAQ

[clicca sulla domanda per visualizzare la risposta]

Cos’è la mobilità interna?

La mobilità interna è il trasferimento di dipendenti all’interno della stessa organizzazione, includendo promozioni, cambi di ruolo, spostamenti tra dipartimenti, partecipazione a progetti e trasferimenti geografici.

Quali sono i principali vantaggi della mobilità interna per le aziende?

La mobilità interna migliora la retention, riduce i costi di recruiting, favorisce l’agilità organizzativa, sostiene la cultura dell’apprendimento e aumenta la soddisfazione dei dipendenti.

Quali sono le principali tipologie di mobilità interna?

Esistono mobilità verticale, orizzontale, diagonale, basata su progetti, geografica e altre forme come job swap, mentoring e creazione di nuovi ruoli.

Perché la mobilità interna è poco sviluppata in Italia?

In Italia persistono barriere culturali come la rigidità gerarchica e la scarsa apertura ai cambi di ruolo, che rendono più difficile l’adozione di pratiche di mobilità interna rispetto ai paesi anglosassoni.

Come superare le resistenze alla mobilità interna?

Le aziende devono lavorare sulla cultura organizzativa, coinvolgere la leadership, creare percorsi di carriera trasparenti e sfruttare piattaforme digitali per aumentare la visibilità delle opportunità.

Qual è il ruolo dell’intelligenza artificiale nella mobilità interna?

L’intelligenza artificiale facilita il matching tra competenze e opportunità, personalizza i percorsi di formazione, automatizza i processi HR e contribuisce a rendere la mobilità interna più equa ed efficiente.

Come misurare l’efficacia di un programma di mobilità interna?

Le aziende possono monitorare indicatori come il tasso di retention, il tempo di copertura delle posizioni, i punteggi di engagement, il tasso di successo delle transizioni interne e i costi risparmiati.

Perché la mobilità interna è cruciale per la resilienza aziendale?

La mobilità interna permette alle aziende di rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato, sviluppare competenze critiche e garantire continuità operativa, contribuendo alla resilienza organizzativa.

 

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