La formazione che verrà

 

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La formazione che verrà

Nel nuovo contesto di mercato, assisteremo anche ad un rinnovamento dei paradigmi di formazione in azienda: informale, abilitante e caratterizzata da momenti “offline” memorabili. Chi si occupa di formazione dovrà farsi trovare pronto a nuove, importanti sfide.

di Ubez

Il contesto di mercato è mutato. E con esso sono mutati i paradigmi con cui le aziende, e le persone che ne sono linfa, operano nella quotidianità. Una quotidianità la cui mutazione è solo iniziata, grazie alla buona volontà di tutti, e che vede nella formazione un elemento chiave del percorso di cambiamento.

Chi si occupa di formazione in azienda svolge un ruolo che non è forse mai stato così centrale. E, proprio in questo momento così delicato e di grande visibilità in azienda, la sfida manageriale non la si vince con gli strumenti e i metodi che meglio si conoscono e che da sempre hanno caratterizzato l’attività formativa in azienda.

Perché la formazione in azienda sarà radicalmente diversa da come la si conosce oggi, per modelli e per contenuti. Una formazione informale, abilitante e memorabile “offline”.

Nuovi paradigmi della formazione

I nuovi paradigmi della formazione non sono totalmente nuovi. Sono tra noi da tempo. Stavano piano piano maturando nella direzione di una progressiva adozione da parte dei più. Il contesto attuale sta però accrescendo rapidamente l’urgenza di adottarli. 

FORMAZIONE Informale

La formazione formale, erogata in contesti strutturati, esplicitamente progettati per l’apprendimento, è giunta al termine. Sia in aula sia a distanza. Ci sarà, soprattutto ove la norma lo impone. Ma non sarà la modalità in grado di supportare le esigenze di cambiamento.

La formazione informale sarà la modalità preferenziale scelta dalle aziende in comunione con le proprie persone, perché il tempo e lo spazio avranno una dimensione diversa da quella avuta finora. Che non consentiranno più di formalizzare momenti dedicati alla formazione. Almeno non come lo è stato fino ad ora.

Piattaforme digitali, digitalizzazione della formazione peer to peer on the job, contenuti progettati e realizzati per la micro-formazione. Queste sono solo alcune delle sfide che emergeranno dal ruolo centrale della formazione informale in azienda.

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FORMAZIONE Abilitante

La formazione avrà sempre più un ruolo abilitante. Dovrà supportare le persone a svolgere i medesimi compiti in modo più produttivo, ad esempio perché il lavorare da remoto può portare ad una riduzione dei tempi continuativi di lavoro. E dovrà anche supportare le persone nel conseguire le nuove competenze pratiche che si renderanno necessarie.

Sarà il momento di colmare lo skill gap nell’uso degli strumenti digitali di base, dai gestionali a Excel e Powerpoint, ma anche strumenti di videoconferenza e di messaggistica interna. Perché non ci sarà più sempre il vicino di scrivania a dare una mano in quella cosa che non si sa fare.

In senso più ampio, sarà il momento di riprogettare la mappa delle competenze con molta pragmaticità, fotografare lo stato dell’arte e tracciare il percorso.

FORMAZIONE Memorabile “offline”

L’aula esisterà e si evolverà, ma l’aula sarà un gruppo di sedie in cerchio di fronte ad un barbecue.

I momenti di formazione “offline” verranno necessariamente ridotti in numero e proprio per questo dovranno essere memorabili. La componente fisica della formazione, dunque, ricoprirà un ruolo ancor più centrale. Una centralità non più legata a termini quantitativi.

Principali sfide manageriali

Con l’avvento dei nuovi paradigmi, gli strumenti e i modelli manageriali fin qui utilizzati nella gestione della formazione in azienda non saranno più attuali. E, chi si occupa di formazione ha di fronte una sfida che si sviluppa lungo tre assi.

Una prima sfida strategica, in quanto servirà visione imprenditoriale per ripensare e attuare con determinazione il cambiamento dei paradigmi formativi all’interno della propria organizzazione.

Alla sfida strategica segue una sfida di execution, in quanto servirà ricostruire l’intera impalcatura della formazione: un nuovo modello di analisi dei fabbisogni e pianificazione della formazione, con un rinnovato “catalogo” e la conseguente revisione del parco fornitori.

Infine, una sfida di digitalizzazione dei processi interni alla formazione, rendendoli più snelli, partecipativi e guidati dai numeri: dalla dematerializzazione cartacea all’analisi puntuale dei risultati della formazione e alla collaborazione con i propri peer nella costruzione dei piani formativi.

Affrontare queste sfide sarà parte della quotidianità dei professionisti della formazione per molto tempo.

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Ubez
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