diventare leader

ADV Formazione Lavoro 24

 

9 consigli per diventare un #Leader che cresce e fa crescere

di Debora Spaliviero

Gestire le persone è una difficile responsabilità: richiede pazienza, empatia, saggezza, esperienza, capacità di comunicare ed entrare in relazione.

Devi essere autorevole ma non autoritario, affabile ma farti sempre rispettare.

Soprattutto, devi avere la capacità di capire le persone, le loro caratteristiche e diverse potenzialità. Devi riuscire a mettere ciascuno nelle condizioni di fare la sua parte con impegno, e dare il meglio a beneficio del team e dell’azienda.

Ecco di seguito alcuni consigli e punti di attenzione che ti possono ispirare come manager.

1. Crea un clima piacevole, che favorisca lo scambio di opinioni e feedback

Sentirsi a proprio agio, è la condizione di base per poter esprimere al meglio la propria professionalità, per condividere le idee e lavorare in gruppo.

Come responsabile, giochi un ruolo fondamentale nel determinare il clima, “l’aria che tira” nel team.

Fai tutto quanto ti è possibile per creare un clima piacevole: ogni sforzo ti ritornerà ripagato in termini di engagement e disponibilità dei tuoi collaboratori.

2. Mettiti al livello del tuo team, con autorevolezza

Non essere il capo inavvicinabile con cui non si riesce a parlare: se le persone non si sentono libere di condividere con te le situazioni, potresti trovarti ad ignorare completamente i problemi e venirne a conoscenza soltanto quando è troppo tardi per intervenire.

Non eccedere nemmeno nell’altro versante: se dai troppa confidenza, troverai difficile mantenere il distacco che ti serve nei momenti in cui dovrai usare autorevolezza e prendere decisioni scomode.

Mantieni il giusto equilibrio per assicurarti di essere raggiungibile in caso di necessità, e di essere un punto di riferimento per affrontare i problemi.

3. Accetta con garbo i feedback negativi, per imparare dai tuoi errori

Se ti capita di ricevere feedback negativi, puoi andare fiero del clima di team che hai creato. Complimenti!

In effetti, non tutti i responsabili ricevono feedback sinceri, e quindi anche negativi, dai propri collaboratori: questo accade perché il clima è teso e le persone non si sentono tranquille nel restituire la loro visione d’insieme.

Quando ricevi un feedback negativo, ringrazia la persona che te lo fornisce, specificando che il suo parere ti permetterà di migliorare. Così facendo, contribuirai a creare un clima aperto: anche nelle prossime occasioni, il team saprà di poterti parlare francamente.

4. Analizza con cura le capacità di ciascuno ed  assicurati di assegnare responsabilità congrue

Non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti le stesse capacità e potenzialità, non ci piacciono le stesse attività e soprattutto non arriviamo tutti agli stessi risultati. Sono leggi della natura e della vita, prima che del lavoro..ed il mondo è bello anche per questo!

Quando affidi i progetti ai diversi componenti del tuo team, valuta con molta cura ed attenzione le loro reali possibilità, per assegnare a ciascuno le responsabilità che sarà in grado di sostenere.

È nel tuo interesse raggiungere gli obiettivi con il minimo sforzo: mansioni ben calibrate alle competenze consentiranno un lavoro di squadra ottimale.

5. Misura la crescita periodicamente, e ricordati sempre il punto di partenza di ciascuno

Siamo abituati a ragionare per obiettivi, target, mete da raggiungere, numeri.

Se ci riferiamo alle singole persone, l’obiettivo è molto importante, ma il progresso non deve essere da meno. Può capitare che qualche membro del tuo team non sia riuscito a raggiungere appieno le aspettative. Nel valutarlo, considera sempre il suo specifico punto di partenza, ed il progresso realmente fatto rispetto alle sue possibilità iniziali. Per fare questo, ti è utile creare uno schema di riferimento per monitorare i progressi, ed utilizzarlo in sede di valutazione periodica.

ADV

6. Fai attenzione a non sovraccaricare

Perdere e dover sostituire un collaboratore che lascia l’azienda, è molto costoso rispetto al mancare qualche spunta della lista dei to-do.

È altrettanto costoso avere collaboratori demotivati che non performano al massimo delle loro potenzialità e che diffondono negatività all’interno del team.

Una situazione di costante eccessivo carico, stanca le persone e soprattutto le rende poco motivate e reattive rispetto agli obiettivi aziendali.

“Se quello che faccio non è mai sufficiente, e la situazione di allarme non finisce mai, dove troverò lo stimolo per continuare a dare il massimo?”

Per evitare il formarsi di questo tipo di pensieri, è bene trovare la giusta intensità di lavoro, monitorando con cura i momenti di richiesta oltre la media affinché siano limitati ai periodi di vera emergenza.

7. Incoraggia, lascia spazio, fai emergere i talenti

Come manager, sei responsabile della crescita professionale dei tuoi collaboratori. È tuo compito incoraggiarli e spronarli a fare sempre meglio, dando una “pacca sulla spalla” quando raggiungono i risultati attesi. Il tuo riconoscimento e apprezzamento come superiore, vale più di un aumento di stipendio in termini di motivazione.

Non avere paura che menti brillanti possano oscurare la tua carriera: lascia spazio, fai emergere i talenti. Crea le occasioni perché i tuoi collaboratori possano mettersi in gioco, ed il loro lavoro possa essere apprezzato anche da altri manager, responsabili dell’azienda ed esterni.

Non avere paura di perdere i junior talent. Anzi, contribuisci a lanciarli in avanti nel loro percorso professionale.

8. Sii attento ai segnali di allarme

Essendo meno coinvolto nell’operatività, puoi ricavarti qualche momento per “guardare dall’alto” ed incontrare, se serve, qualcuna delle tue persone per un feedback individuale.

Osserva il tuo team, guarda come sta lavorando.

Tieni sempre il polso della situazione: devi sapere se questo periodo sta andando bene, male o così così.

Devi conoscere il mood, sapere se ci sono persone “a rischio” di lasciare l’azienda o colleghi che stanno seminando negatività perché insoddisfatti.

Tieni sempre d’occhio i segnali di allarme e monitorali, per intervenire prontamente prima che la situazione possa degenerare in qualche modo.

9. Sii un Leader, non un Boss

Fai di tutto per essere un riferimento, un mentore, una guida.

Il tuo lavoro è creare le basi perché il team possa crescere: dai fiducia, alimenta la comunicazione, pianifica con cura gli obiettivi ed assegna i ruoli sapientemente.

Raccogli i feedback e utilizzali per migliorare sempre.

Non essere un capo in prima linea, che fa ombra ai suoi.

Non tenere le persone all’oscuro dalle informazioni che servono per lavorare, ma fai circolare la comunicazione.

Preoccupati di lavorare su te stesso per diventare un buon leader, e non un boss: con il tuo esempio, aprirai la strada per lo sviluppo di tutti.

Gestire le persone è un lavoro difficile: non ti scoraggiare di fronte ai tuoi errori né alle difficoltà che incontri nel tenere le relazioni. Come tutte le dinamiche complesse, lo sviluppo del team richiede molta esperienza e la disponibilità a mettersi in gioco ed in discussione ogni giorno.

Gestire le persone è una sfida che sa far nascere le soddisfazioni più grandi.

Questo articolo è offerto da:

Debora Spaliviero
Consulente HR e Career Coach
Sono Debora Spaliviero, consulente in libera professione nell'ambito delle Risorse Umane, e Career Coach individuale. Mi sono specializzata in Welfare HR in una multinazionale italiana, e mi sono appassionata ai temi del benessere nell'ambiente di lavoro e della work-life balance. Nelle mie esperienze di lavoro in azienda e consulenza, e nei contatti professionali maturati in questi anni, ho avuto modo di approfondire da vicino, tra gli altri, i temi della realizzazione nel lavoro, della crescita professionale, della gestione dello stress e della prevenzione del burnout. Tutto questo si è concretizzato nel 2019 in @SvoltaJob: il mio servizio di Consulenza di Carriera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *