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Le donne guidano il cambiamento

Secondo una ricerca Mastercard, in Italia le attività imprenditoriali femminili crescono del 41%

Mastercard lancia un appello per porre fine ai pregiudizi nei confronti delle donne imprenditrici in tutto il mondo

#MIWE2018

Milano, 7 marzo 2018 – Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs (MIWE), giunto alla sua seconda edizione, evidenzia una crescita delle imprese femminili in contesti con economie più sviluppate dove le donne imprenditrici hanno a disposizione maggiori risorse ed opportunità, come l’accesso al capitale, ai servizi finanziari e a percorsi accademici.

La ricerca prende in esame 57 mercati in 5 aree geografiche del mondo (Asia, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America), tenendo traccia dei successi e progressi delle donne imprenditrici e titolari di aziende.

Nonostante i pregiudizi culturali, che costituiscono un forte limite e ostacolo alla realizzazione dei propri obiettivi di business, l’avviamento e l’affermazione di un’impresa gestita da donne, sono in crescita in tutto il mondo. La classifica dei paesi in cui le donne imprenditrici ricevono maggiore supporto e condizioni migliori, pur non essendo immuni da pregiudizi e discriminazioni, vede stabile al primo posto la Nuova Zelanda (74,2), seguita da Svezia (71,3), Canada (70,9) e Stati Uniti (70,8). Nella top ten rientrano anche: Singapore (69,2), Portogallo (69,1), Australia (68,9), Belgio (68,7), Filippine (68) e Regno Unito (67,9).

Inoltre, la ricerca indica che le migliori opportunità imprenditoriali per le donne, non sempre vanno di pari passo con lo sviluppo economico di un paese. Economie emergenti come il Ghana (46,4%) – che rientra per la prima volta nello studio quest’anno, insieme a Malawi e Nigeria, Uganda (33,8%) e Vietnam (31,3%), presentano le percentuali più alte di donne imprenditrici, le quali avviano un’attività mosse dalla necessità anche quando mancano conoscenza e opportunità economiche.

L’Italia, come evidenzia la ricerca Mastercard Index of Women Entrepreneurs, registra una crescita del 41% delle attività imprenditoriali avviate da donne, seconda solo alla Corea, dove il numero delle donne imprenditrici è aumentato notevolmente (+88%), e prima della Svezia e Costa Rica che la seguono (+37%).

Secondo lo studio Mastercard, nel nostro Paese, le donne imprenditrici rappresentano circa il 26% del totale, rientrando nella top 20 dei paesi con donne ai vertici di aziende.

Nella classifica mondiale dei paesi che offrono supporto e condizioni ottimali per le donne che decidono di avviare un attività imprenditoriale, l’Italia si posiziona al 42° posto, avanzando anche di 2 posizioni rispetto all’anno precedente. Per accesso alla formazione e agli strumenti finanziari le donne imprenditrici del nostro paese si classificano alla 38° posizione. Mentre se si vanno ad analizzare aspetti come le facilitazioni nel fare business e la percezione culturale della donna come imprenditrice, l’Italia si classifica al 31° posto nel mondo.

È interessante notare che l’Italia, nonostante alcuni indicatori meno favorevoli, fa comunque parte dei paesi in le donne imprenditrici sono più in crescita e sono le vere protagoniste del cambiamento perchè riescono sfruttare al meglio le opportunità disponibili nei rispettivi campi pur non essendoci condizioni di accesso simili ai primi paesi in classifica.

“Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs di quest’anno, mostra come nel nostro paese ci siano stati dei cambiamenti significativi e come le donne stesse siano le promotrici del cambiamento.”, spiega Fabiana Piscitelli, Vice President, Account Management, Mastercard. “In Mastercard crediamo fortemente nel ruolo e nell’importanza delle donne. Per questo collaboriamo, in Italia e nel mondo, con numerose associazioni per promuovere i temi della women leadership in azienda e creiamo progetti sociali innovativi, come ad esempio Girls4Tech, impegnandoci a promuovere la diversità e l’inclusione.”

Le donne imprenditrici hanno fatto passi da gigante, in tutto il mondo, dimostrando un grande impegno per il raggiungimento dei propri obiettivi. Lo scopo dell’Index di Mastercard è quello di porre l’attenzione su questi sforzi, per supportare e stimolare le donne a raggiungere ruoli di leadership all’interno di imprese di successo e poter condurre una vita più ricca e soddisfacente.

“L’otto marzo si celebra in tutto il mondo la giornata della donna, per questo ci auguriamo che i risultati mostrati dal nostro studio possano servire a governi ed istituzioni per sostenere le giovani imprenditrici e lavoratrici, in tutti i settori, offrendo una maggiore inclusione finanziaria e un migliore e più esteso accesso all’istruzione a livello globale.”, ha commentato Ann Cairns, President, International Markets, Mastercard.

Altri dati emersi dalla ricerca:

  • L’avvio di un’attività imprenditoriale è vista dalle donne come un’opportunità, come nelle Filippine, in Botswana, in Thailandia, in Polonia e in Costa Rica, dove, sebbene non ci siano condizioni favorevoli per l’imprenditoria, un numero molto elevato di donne sono alla guida di aziende e ricoprono professioni e ruoli di rilievo nel panorama imprenditoriale locale.
  • La Corea (da 53,2 a 57,2; 44°) è il paese che ha visto migliorare il proprio punteggio in modo più sostanziale degli altri, con una vera e propria impennata delle attività imprenditoriali gestite da donne. La percezione positiva delle donne imprenditrici e di successo e la costituzione di una task force per la parità di genere nel paese, hanno contribuito alla crescita del panorama imprenditoriale femminile coreano.
  • Secondo la ricerca, tra gli ostacoli maggiori che impediscono alle donne di avventurarsi nel mondo imprenditoriale ci sono: il pregiudizio di genere, che contribuisce a frenare l’accettazione sociale e culturale, la mancanza di fiducia in se stesse e la mancanza di finanziamenti e fondi / capitale di rischio.
  • La mancanza di fiducia in se stesse costituisce un fattore molto incisivo nel dissuadere le donne dall’avviare una propria attività imprenditoriale. In paesi come il Belgio (25,5%, 22°), la Germania (25,3%, 24 °) e il Regno Unito (25%, 27 °) la percentuale di imprese femminili sul mercato è inferiore alle attese, pur avendo sistemi di regolamentazione efficienti e un accesso elevato alle risorse.
  • Ma volere è potere. Infatti, in paesi come l’Indonesia (62,4; 30°), il Ghana (61,5; 33°), il Brasile (61,1; 35°), il Messico (60,2; 38°), l’Uganda (57,6; 43°) e la Nigeria (56,4; 45°), dove è la necessita a spingere le donne ad avviare un’attività, queste sono più propense degli uomini ad impegnarsi nell’imprenditorialità. Queste imprese, inoltre, spesso inserite nell’area dell’economia sommersa, tendono ad assumere la forma di lavoro autonomo, in settori meno tecnologici e con dimensioni più ridotte.
  • Sebbene Medio Oriente e alcune regioni dell’Africa come gli Emirati Arabi Uniti (49,5%, 49 °), la Tunisia (45,2%, 51 °) e l’Arabia Saudita (39,3%, 54 °) abbiano totalizzato alcuni dei punteggi più bassi dell’Indice, questi paesi riportano anche le maggiori aspettative di crescita tra le imprese al femminile (in media 37%). Oltre la metà delle donne imprenditrici negli Emirati Arabi e in Tunisia si aspettano di assumere oltre i 6 dipendenti nei prossimi 5 anni. Le donne in Arabia Saudita hanno più probabilità rispetto agli uomini di avere ambizioni di crescita del proprio business.

Vedi l’infografica.

Lo studio completo è disponibile a questo link: https://goo.gl/MPZVhg

 

Mastercard Index of Women Entrepreneurs:

Il Mastercard Index of Women Entrepreneurs prende in esame le capacità delle donne imprenditrici di sfruttare le opportunità di business offerte dalle loro realtà locali e analizza tre fattori principali: 1) i pregiudizi nei confronti delle donne come forza lavoro, leader politici e dirigenti aziendali, così come la loro solidità finanziaria e l’inclinazione imprenditoriale, 2) le conoscenze e le capacità in campo finanziario (la possibilità di accesso a servizi finanziari di base, conoscenze avanzate e supporto a piccole e medie imprese), 3) la percezione generale sulla facilità di avviare un business a livello locale, sulla qualità dell’amministrazione locale, sulla sicurezza e la percezione culturale del ruolo della donna nella gestione dell’economia domestica. I valori della classifica si riferiscono ad un indice con punteggio massimo di 100.

Lo studio utilizza 12 indicatori e 25 sotto-indicatori, analizzando 57 paesi tra Asia-Pacifica, Medio Oriente, Africa, Nord America, America Latina ed Europa, con un campione rappresentativo del 78,6% della forza lavoro mondiale femminile.

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Mastercard (NYSE: MA) è un’azienda che opera nel settore delle tecnologie per i pagamenti internazionali. Gestisce la più rapida rete di elaborazione di pagamenti al mondo, collegando consumatori, istituti finanziari, commercianti, governi e aziende in oltre 210 paesi e territori. I prodotti e le soluzioni Mastercard rendono le attività commerciali di tutti i giorni – come per esempio fare shopping, viaggiare, dirigere un’impresa e gestire le finanze – più facili, più sicure e più efficienti per tutti.

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