Problem solving e flessibilità cognitiva- le soft skills per affrontare il cambiamento

 

 

Problem solving e flessibilità cognitiva

Le Soft Skills per affrontare il cambiamento

Il mercato del lavoro è in continuo cambiamento: il riflesso di un mondo sempre più complesso e di una società competitiva e frenetica. Con l’inesorabile avanzata delle nuove tecnologie e in un contesto in cui i problemi sono la regola, sarà fondamentale possedere capacità di adattamento, di problem solving e caratteristiche come l’intuito e la creatività, difficilmente replicabili da una macchina.

di Manuela Rossini – PEOPLEwellBe

Nello specifico, quali saranno le competenze che i recruiter e, in generale, il mondo del lavoro ricercheranno maggiormente in futuro? Quali competenze saranno indispensabili per affrontare tutto questo?

Il World Economic Forum (WEF) ha fornito una risposta, stilando la top ten delle competenze che i selezionatori del 2020 cercheranno con più frequenza.

A conferma di tutto ciò, al primo posto nella classifica del WEF appare il problem solving, ovvero «la capacità di un individuo di mettere in atto processi cognitivi per affrontare e risolvere situazioni reali e interdisciplinari, per le quali il percorso di soluzione non è immediatamente evidente».

Nello specifico, esso attiva una sequenza di azioni riflessive, orientate verso uno scopo che non è raggiungibile attraverso un procedimento di routine.

La competenza inerente la comprensione, la gestione e la soluzione dei problemi risulta, quindi, la più richiesta nell’attuale contesto lavorativo. In una situazione economica sempre più intricata, infatti, è fondamentale essere flessibili, adattabili e possedere la capacità di interpretazione e gestione dei nuovi contesti al fine di individuare le criticità, elaborare strategie ottimali e identificare, in breve tempo, una soluzione a problemi complessi.

Problem solving e flessibilitàQuesta soft skill, infatti, è strettamente connessa alla flessibilità cognitiva, competenza che ricopre il decimo posto della top ten del WEF. Quest’ultima è necessaria al fine di gestire al meglio il cambiamento e rispondere a situazioni nuove e impreviste. Nello specifico, si intende quindi, la flessibilità di risposta, ovvero la capacità di modulare le proprie risposte e comportamenti affrontando in maniera intelligente e veloce il cambiamento di compiti, mansioni o regole.

Per affrontare i cambiamenti, infatti, è imprescindibile cambiare strategia, pianificando e mettendo in atto piani d’azione differenti.

Si tratta, dunque, della capacità di imparare e apprendere velocemente anche se messi di fronte a nuovi stimoli e situazioni inaspettate. Significa essere creativi, possedere capacità di logica, ed essere abili, appunto, nel problem solving.

Dunque, una persona con una buona flessibilità cognitiva saprà adattarsi velocemente alle novità aziendali, tollerando i cambiamenti, valutando efficacemente le alternative e individuando, se necessario, anche diverse soluzioni allo stesso problema. Inoltre, la flessibilità cognitiva è implicata anche nelle relazioni interpersonali e al modo di interagire nei contesti sociali, agevolando la relazione e raggiungendo più facilmente un accordo comune dal momento che permette di considerare anche i valori altrui, di rispettare idee o i modi di pensare differenti dai nostri.

Questa competenza, insieme alla capacità di problem solving, fa parte delle funzioni esecutive, ovvero quelle capacità che entrano in gioco in situazioni e compiti in cui l’utilizzo di comportamenti e abilità di routine non è più sufficiente alla loro riuscita. Nello specifico, Owen (1997) si riferisce all’insieme di processi mentali finalizzati all’elaborazione di schemi cognitivo-comportamentali adattivi in risposta a condizioni ambientali nuove e impegnative.

Risultano, dunque, fondamentali al fine di creare piani d’azione e strategie, formulando obiettivi, pianificando, monitorando e correggendo le azioni sulla base dei risultati ottenuti.

Molte persone posseggono una naturale attitudine alla risoluzione di problemi, ma si tratta comunque di una competenza che può essere acquisita e implementata, grazie all’esercizio e all’applicazione di un metodo strutturato.

#PEOPLE10

Alla luce dell’importanza che il problem solving e la flessibilità cognitiva ricoprono all’interno del contesto organizzativo, e con la consapevolezza che il loro sviluppo è possibile grazie all’esercizio, è nato PEOPLE10, progetto che si pone l’obiettivo, attraverso due training appositamente strutturati, BRAIN TRAINING ed ENJOY TRAINING, di misurare e potenziare le 10 soft skills in azienda e di accrescere il potenziale nei manager e nei team di lavoro, migliorando, di conseguenza, le prestazioni.

Il progetto si struttura in più fasi: dopo un’iniziale momento di conoscenza dell’organizzazione aziendale e pianificazione, si apre una fase di MAP individuale dove sono misurate scientificamente le soft skills. Questo permette di valorizzare le skills possedute e sviluppare quelle non sfruttate in modo completo, al fine di raggiungere il successo lavorativo e garantire migliori performance individuali e di gruppo, oltre ad un’elevata soddisfazione lavorativa.

Durante la seconda fase DEVELOP, quindi, si sviluppano tali abilità, attraverso appositi training personalizzati, colmando così il gap tra skills possedute e non sfruttate in modo completo.

Peculiarità del progetto è proprio la sua suddivisione in due training e, dunque, la possibilità di scegliere il più adatto a rispondere alle esigenze peculiari di un’azienda.

#BRAIN TRAINING

Nello specifico, mediante il BRAIN TRAINING vengono individuate, tramite Test Cognitivi scientifici e un colloquio individuale post test, e successivamente potenziate, le capacità di sviluppare Pensiero critico, Capacità di giudizio e di Decision-making, il Problem-solving, la Flessibilità cognitiva, la Creatività e la Gestione delle persone.

Infatti, BRAIN TRAINING si rivolge a leader e manager che si trovano ad affrontare scenari organizzativi e di mercato sempre più complessi e in continua trasformazione e che sono alla ricerca di soluzioni innovative volte a garantire una maggiore competitività.

In particolare, al fine di potenziare tali abilità, la fase DEVELOP del BRAIN TRAINING è composta da appositi training quali l’Empowerment cognitivo on line, il LEGO Serious Play e il PeopleManagement.

Infine, viene fornita all’azienda la possibilità di scegliere se ripetere la fase MAP e, quindi, adottare il sistema di validazione scientifico test-retest, per la verifica delle competenze acquisite e in progress.

Potenziare le qualità e le competenze individuali al fine di raggiungere il miglior rapporto performance-benessere organizzativo e individuale è ciò su cui si fonda PEOPLE10.

 

PEOPLEwellBe
Risorse Umane e Benessere Organizzativo
PEOPLEwellBe nasce per creare e promuovere Felicità e Benessere organizzativo attraverso progetti di Formazione e Sviluppo, Salute e Rischi Psicosociali ed Education che sostengono la crescita delle aziende, mirano allo sviluppo delle potenzialità delle risorse umane e promuovono la salute psicologica, utilizzano metodi e strumenti d’indagine che favoriscono un clima aziendale positivo, collaborazione, motivazione ed energia nei team, implementando capacità di leadership, problem solving e intelligenza emotiva”

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