Pandemia e nuove tecnologie: come è cambiato il modo di fare recruiting

ADV PreventiviHR.it Il punto d'incontro tra chi Cerca / Offre servizi HR

 

Pandemia e nuove tecnologie: come è cambiato il modo di fare recruiting

di Davide Maggio

Impatto delle tecnologie e pandemia sul recruitment

Il modo di fare recruiting è stato profondamente influenzato dall’impatto portato nel mondo del lavoro dalla pandemia e dalle nuove tecnologie. Oggi è necessario un approccio più umano e consulenziale nel processo di ricerca e selezione del personale: al centro dell’attenzione di aziende e candidati ci sono benessere e salute.

Settore HR fermo per 10 anni, difficoltà nel trovare talenti

Già prima della pandemia da COVID-19 chi si approcciava al mondo HR trovava un settore fermo a ben 10 anni in cui gli imprenditori e le aziende faticano a trovare talenti.

Proprio l’esigenza di trovare e attrarre talenti e persone prima che professionisti è il compito delle agenzie di head hunting più innovative, che lavorano in modo da umanizzare e basare sui dati il processo di ricerca e selezione del personale.

Il tutto senza rinunciare all’importante apporto dato dalle nuove tecnologie, dato che il moderno recruiter deve conoscere e avere familiarità con l’intelligenza artificiale e i processi di HR Tech.

Vediamo allora quali sono i trend del settore nel 2023 e come lavorare nel mondo HR in modo da raggiungere obiettivi importanti in termini di aumento della retention dei talenti e miglioramento del clima aziendale.

Il clima aziendale e la condivisione di valori e ideali: due elementi fondamentali

La pandemia e il biennio 2020-2022 sono stati caratterizzati da un modo nuovo e diverso di vivere il mercato del lavoro. Si è parlato tanto di smart working, ma anche di great resignation e quiet quitting e le aziende hanno avuto una maggiore difficoltà nel trovare talenti, persone e professionisti da inserire nell’organigramma aziendale.

La ricerca del personale si è anche digitalizzata sotto la spinta del progresso tecnologico e il lavoro da remoto e lo smart working hanno messo al centro l’importanza per il candidato di identificarsi con i valori e gli ideali dell’azienda e condividerli.

Da sempre studi e ricerche dimostrano come un dipendente felice lavori meglio e per questo è fondamentale trovare e creare il match perfetto tra azienda e candidato.

Questo risultato è possibile solo con un approccio al mondo HR consulenziale e basato sui dati, che sfrutta le potenzialità dell’intelligenza aziendale per dare alla persona la possibilità di soddisfare le proprie ambizioni identificandosi con i valori e gli ideali aziendali.

ADV Formazione Lavoro 24

Le 4 C del digitale applicate al mondo delle risorse umane

Per il 2023 si prevede che siano sempre più applicate anche al mondo delle risorse umane le delle 4 C del digitale (Creating, Currating, Connecting e Culture), elementi fondamentali per dare vita a un processo di ricerca e selezione più efficiente, efficace e umano.

Non a caso un metodo efficace è quello che prevede un approccio umano, scientifico, trasparente e consulenziale: sono questi gli ingredienti di successo nel settore delle HR e il migliore head hunter è quello che sa creare una relazione con il candidato, ascoltandolo e apprezzandolo oltre il classico CV.

Fare head hunting basato sui dati significa approcciarsi alle HR in modo dinamico e interattivo e aumentare l’efficienza del processo di selezione, riducendo le perdite di tempo e denaro per l’azienda. Scarsità di talenti: è un problema reale?

Spesso si legge sui giornali di imprenditori che non trovano le risorse giuste da inserire in azienda, ma è davvero questo il problema?

Molto spesso i talenti ci sono e quello che manca è un giusto approccio alla ricerca e selezione del personale, un approccio che va oltre il CV e che prende in considerazione con le dovute attenzioni i valori e le aspettative del candidato da un punto di vista professionale; la cultura ed i valori aziendali. In questo modo il candidate journey si fa più umano e l’azienda viene apprezzata anche per la sua capacità di valorizzare il capitale umano e prestare attenzione al benessere della persona. Non solo: se si cerca la risorsa giusta da inserire in azienda si deve poter contare sui dati, che da sempre sono alla base del metodo migliore per creare il  giusto match tra candidato e azienda.

Grazie a dati, algoritmi e intelligenza artificiale si possono prendere decisioni migliori e puntare alla perfetta sinergia tra talento e azienda. Per ottenere questi dati chi lavora nelle risorse umane deve prevedere:

Intervista all’azienda in cui si approfondisce la cultura ed il clima aziendale, l’organigramma ed il funzionigramma, e l’eventuale riporto diretto della risorsa da inserire;
Intervista al candidato in cui si approfondiscono i suoi valori e le sue aspettative dal punto di vista professionale.

Dipendenti felici sono dipendenti che lavorano meglio.

Un clima aziendale sereno è il miglior modo per trattenere il talento e la risorsa con le competenze idonee non lascerà l’azienda dato che si rispecchia nel contesto professionale e nel modo di lavorare, ma anche negli ideali e nei valori aziendali. Per raggiungere questo obiettivo ogni agenzia di head hunting ha un metodo proprio e consolidato di fare HR che prevede il fatto di seguire l’azienda in modo consulenziale in ogni steps fino alla lettera di assunzione del candidato.
Umano e consulenziale sono le caratteristiche di un processo di ricerca e selezione efficace ed efficiente, che considera il talento prima come persona e poi come professionista e che si basa sui dati per prendere decisioni consapevoli.

Lavorare con i dati: tanti vantaggi per le aziende

Puntare ad un approccio umano e consulenziale alla ricerca e selezione del personale e al lavoro di selezione del talento presenta diversi vantaggi:

  • Possibilità di trovare una risorsa idonea dal punto di vista delle competenze hard e soft;
  • Possibilità di trovare una risorsa compatibile con l’organizzazione dell’azienda e il suo modo di lavorare e pensare.

I risultati, almeno per quanto traspare dalla nostra esperienza, sono importanti sia in termini di migliori prestazioni lavorative della persona, sia in termini di miglioramento del clima aziendale e del tasso di retention.

In particolare, gli studi dimostrano che l’uso dell’AI e dei dati ha portato a:

  • + 50% di umanizzazione che crea al match perfetto tra azienda e candidato;
  • + 30% di rapidità con le aziende che trovano il candidato perfetto in soli 26 giorni;
  • + 45% di efficienza con un processo di ricerca e selezione che ha benefici anche sul clima aziendale.

Ecco perché anche nel 2023 chi lavora nel mondo delle HR dovrà saper combinare con maestria il lavoro di ricerca e selezione basato sui dati e l’umanizzazione del processo.

Il risultato finale è quel match perfetto tra azienda e candidato che permette di valorizzare il capitale umano e migliorare le prestazioni del talento assunto.

***

Questo articolo è offerto da:

Davide Maggio
HR Manager - Founder Jobify Recruiting
Sono un imprenditore digitale e da 10 anni mi occupo di gestione, organizzazione e sviluppo del personale. Sono un HR Manager certificato Aicq Sicev con una laurea in Psicologia e 3 master in HR Management. Sono Founder & CEO di Jobify Recruiting, agenzia per la ricerca di talenti - che utilizza strumenti di Intelligenza Artificiale ed HR Tech per umanizzare il processo di R&S.

altri articoli di questo autore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *