L'importanza della comunicazione non verbale in ambito HR

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L’importanza della comunicazione non verbale in ambito HR

di Pasquale Malara

Nel mondo HR la comunicazione ha un ruolo assolutamente rilevante, è il fulcro sul quale vertono la coesione e l’equilibrio che vengono a formarsi tra i diversi attori, ed in ogni ambito, con incidenza diversa, è fondamentale per le buone sorti del sistema lavorativo.

Una perfetta congruenza tra la comunicazione verbale, paraverbale e non verbale aumenta esponenzialmente l’efficacia relativa ai rapporti lavorativi, andando a rivelare, e di conseguenza a rimediare, alle possibili crepe.

Entrando nello specifico della comunicazione non verbale, essa caratterizza in modo netto la sfera comunicativa nell’ambito HR. Questo tipo di comunicazione, se usata in modo corretto, può realmente dare un vantaggio competitivo alle relazioni interpersonali perché, osservando in modo corretto e calibrato, si possono avere i giusti strumenti per acquisire una qualità comunicativa superiore, travalicando quelle barriere che a volte impediscono la reale valutazione di una persona.

Valutazione altamente fondamentale, soprattutto in ambito risorse umane dove la costruzione, l’evoluzione e il mantenimento nel tempo di un sempre migliore sistema lavorativo basato sulle persone che lo compongono, sono fondamentali per il benessere aziendale.

Come sappiamo, il ramo delle risorse umane comprende diverse macroaree nelle quali la comunicazione non verbale gioca un ruolo importante. Prendiamo ad esempio l’area che riguarda la selezione delle risorse umane. In questo caso, avere delle strutturate skills riguardanti la comunicazione non verbale può essere la carta vincente per la selezione di una risorsa realmente in grado di adempire alle mansioni ricercate. La capacità di leggere efficacemente il linguaggio non verbale ci dona in feedback la capacità di poter esplorare meglio e più approfonditamente le reali capacità di chi abbiamo di fronte e ci dona i mezzi per poter eludere i tentativi di macchinazione che potenzialmente l’esaminato può attuare affinché la sua figura possa risultare migliore di quella che teoricamente è.

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Quando si osserva in modo corretto, durante un colloquio di selezione, si acquisiscono tangibili strumenti per poter andare a fondo nell’intervista ed al contempo poter fare quelle domande strategiche che ci forniranno in risposta le informazioni di cui abbiamo bisogno. Siamo inondati dalle informazioni che il linguaggio non verbale lascia trasparire e saperle decodificare nel modo giusto ci pone in una posizione di vantaggio rispetto a chi non possiede queste capacità.

Analizzando la situazione attuale dell’ambito selezione HR, ci troviamo troppo spesso di fronte a colloqui schematici, piatti, basati esclusivamente su step che si conseguono, con un focus puntato quasi totalmente sulla comunicazione verbale. Tale approccio è troppo superficiale, non riesce ad approfondire una conoscenza basilare per questo tipo di lavoro e di conseguenza ciò porta a selezioni con un basso indice di qualità.

Altro ambito HR nel quale la comunicazione non verbale può e deve essere utilizzata in modo più produttivo è quello della gestione pratica delle risorse, dove la relazione “one to one” in connessione poi con tutti i membri dello staff rende sia il rapporto lavorativo sia l’ambiente, altamente performanti.

Una capace lettura della sfera non verbale, il riuscire a notare le incongruenze tra la comunicazione verbale e quella non verbale e la giusta analisi della prossemica ci donano quegli elementi necessari per poter rispondere in modo più sicuro e di conseguenza anche più efficace a tutte quelle problematiche che possono sorgere in ambito lavorativo. Questo comporta una maggiore sinergia all’interno del gruppo lavoro, assottiglia le possibili incomprensioni e contribuisce ad eliminare i potenziali strascichi che permangono quando una comunicazione verbale non riesce ad essere assimilata. Il tutto è possibile considerarlo come un vero e proprio valore benefico in grado di evitare che gli ingranaggi non girino correttamente valorizzando i rapporti umani.

Ultimo aspetto sul quale vorrei soffermarmi è quello del lato commerciale del mondo HR. Qui il discorso è relativamente semplice. Essere in grado di usare a proprio vantaggio la comunicazione non verbale riduce sensibilmente le possibilità di fallire. Saper fortificare i concetti verbali tramite una comunicazione non verbale di livello superiore può realmente essere la carta vincente all’interno di una contrattazione di qualsivoglia genere. Inoltre, il saper “leggere” i segnali non verbali della controparte è un validissimo strumento che ci rende in grado di captare gli indizi positivi o negativi ed agire di conseguenza. E’ questo il lato sensibilmente importante che marca la differenza tra un manager vincente ed uno destinato a fallire.

La comunicazione nel mondo HR sta alla base di tutto, strategicamente saper maneggiare abilmente questa arte porta reali vantaggi impossibili da avere senza la volontà di acquisire le dovute conoscenze a riguardo.

 

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Pasquale Malara
Recruiter / Assistant
Laurea in scienze sociali e master in economia e diritto per la gestione delle risorse umane. Quinquennale esperienza nel campo del Recruiting e dell'organizzazione Hr. Parallelamente alla carriera lavorativa porta avanti la sua passione per la scrittura.

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