Politiche Retributive- premi e bonus sono desueti_

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Politiche Retributive

Premi e bonus sono desueti?

  • I premi economici risultano spesso controproducenti.

  • Disallineamento tra scienza e gestione aziendale.

di Francesco Puppato

Il sistema a premi è ormai desueto; anzi, è addirittura controproducente.

Questa frase, sicuramente ad effetto per come siamo abituati ad intendere le cose in quanto ci pare normale che un premio abbia l’effetto di aumentare la produzione, è in realtà frutto studi scientifici.

Questo, quindi, ci sta dicendo che vi è un disallineamento tra quanto la scienza dice ed il modo in cui in generale le aziende vengono gestite.

In realtà, per essere precisi, il sistema a premi non è controproducente in qualsiasi contesto esso venga usato, ma è un metodo che va bene per produzioni “vecchio stampo”, se così vogliamo definirle, ovvero a linee di montaggio, lavori metodici e ripetitivi che non prevedono o addirittura non permettono la possibilità di apportare variazioni alle operazioni da compiere da parte del dipendente, in cui però l’uomo subisce una forma di alienazione.

Il sistema a premi, tuttavia, non risulta più essere adatto per i lavori dei giorni nostri dove, invece, appare addirittura controproducente; a dirlo sono psicologi, professori e scienziati, che hanno condotto diversi tipi di esperimenti in diversi posti al mondo.

Emblematico fu l’esperimento messo in atto nel 1945 dallo psicologo Karl Duncker e che prende il nome di “problema della candela”, in cui si mette in luce come il problema ed il limite principale della maggior parte delle persone sia quella che viene definita “fissità funzionale” e si può anche descrivere come l’opposto del pensiero laterale, ovvero del ragionare un po’ fuori dagli schemi, di sviluppare il pensiero.

Ciò che è emerso da questi esperimenti è che gli incentivi diretti (ed in denaro) hanno offuscato il pensiero e bloccato la creatività. Eppure siamo abituati che se vogliamo far rendere le persone, diamo loro premi, bonus, incentivi eccetera, per affinare il pensiero ed accelerare la creatività.

Ma la scienza ci sta dicendo che non funziona; anzi, accade l’opposto di quanto desideriamo e di quanto ci aspettiamo.

A presentare tutto questo in una sintesi complessiva è stato Daniel Pink, scrittore di diversi bestseller del New York Times, oltre che conduttore televisione e già capo scrittore di discorsi per il vicepresidente Al Gore, nel 2009 ospite a “Ted”.

Il breve video, in inglese ma con sottotitoli in italiano, è liberamente reperibile in internet da questo link.

Pink spiega anche quali siano invece le leve che stanno facendo ottenere ottimi risultati alle economie moderne e porta alcuni esempi di aziende che applicano questi nuovi metodi.

Un monologo da seguire tutto d’un fiato, sicuramente interessante e ricco di spunti.

L’importante però, viene da dire, è che questi incentivi non diretti non vengano strumentalizzati al fine di abbassare le varie componenti economiche della retribuzione; ad esempio, se vogliamo puntare su questi metodi ed abbandonare il sistema a premi ed incentivi, sarebbe opportuno ricompensare i lavoratori con salari mediamente più alti già nella componente fissa della busta paga.

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Francesco Puppato
Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; laureato in Economia Aziendale, vanta 12 master tra cui uno in "Gestione delle Risorse Umane ed Organizzazione del Lavoro". Parla 4 lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha 6 certificazioni, tra cui quella di Coach. Founder di "General Magazine", collabora con diverse riviste.

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