Quanto costa il Feedback? E quanto rende?

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Quanto costa il Feedback? E quanto rende?

Negli ultimi anni il feedback è diventato, oltre che un processo, una parola magica nel mondo delle risorse umane

di Antonio Miele

La parola Feedback viene associata al termine di una riunione, di una formazione, di un processo di selezione o anche per tirare le fila alla fine di una settimana lavorativa tra capo e collaboratore.

Il Feedback rappresenta sicuramente un elemento positivo nell’ambito di un’organizzazione quando entra a far parte di un processo culturale che coinvolge tutta l’azienda.

Quando deve essere introdotto per la prima volta, al contrario, può generare:

  • sconcerto
  • diffidenza
  • scetticismo

…e anche qualche risatina di scherno.

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Come gestire l’introduzione di un elemento per nulla scontato all’interno di un’organizzazione?

Ragioniamo su qualche possibile strada da percorrere.

  • Ottenere il consenso dei decision makers aziendali. E’ fondamentale che la cultura del feedback sia vissuta da questi come un elemento fondamentale e anche fisiologico della crescita dell’azienda; senza l’appoggio e la “sponsorizzazione” di chi ricopre un ruolo decisionale all’interno dell’azienda il feedback rischia di essere visto come un esercizio stilistico fine a sè stesso di cui è innamorato qualche HR manager o HR business partner.
  • Evidenziare in maniera tangibile il danno procurato dall’assenza di tale processo. Lo possiamo riscontrare nel clima aziendale, nella poco fiducia tra i collaboratori (o tra collaboratori e capo); talvolta può essere anche un elemento che impatta nel turnover. Tali elementi consentono addirittura la possibilità di quantificare come il fatto di innestare una cultura del confronto e conseguentemente del feedback possa avere un beneficio economico che sia anche calcolabile.
  • Non avere fretta. Impossibile innescare in maniera immediata tale processo in modo uniforme in un’organizzazione. Molto più fattibile individuare i terreni più fertili, le funzioni aziendali più ricettive a partire da loro, con l’obiettivo (e la speranza) che possano fare poi da esempi virtuosi e agenti positivi per il cambiamento organizzativo.

 

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Antonio Miele
HR Consultant
Dal 1999 nel settore della formazione, selezione e sviluppo, esperienze di 5 anni in multinazionali e aziende italiane e come consulente in ambito di orientamento al lavoro e analisi fabbisogni formativi, docente presso Master per neolaureati. Ideatore di Trainingaming®, modalità formativa basata sulla metafora del gioco di società per i comportamenti organizzativi.
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