ADV
Leader si nasce o si diventa?
Sovente sentiamo dire che i leader sono persone carismatiche e contestualmente persuasive.
Queste osservazioni formano le basi della convinzione che la personalità dei leader sia diversa da quella di chi leader non lo è.
La leadership è sempre stato un tema di grande fascino, sia che si tratti di business, di politica, di sport, di musica o di altro ancora.
Una delle domande che sovente ci si pone a riguardo è: leader si nasce o si diventa?
La leadership potrebbe essere definita come la capacità che un singolo individuo ha nel raggiungere degli obiettivi attraverso l’azione e l’influenza di altre persone.
Questa definizione pone il concetto di leadership al pari dell’influenza, del potere e della autorità, ma tuttavia con delle rilevanti differenze.
La leadership può essere anche intesa come un’esigenza organizzativa con delle forme di efficacia sociale, poiché comporta l’influenza interpersonale quale il dirigere delle persone oppure assumere dei ruoli di responsabilità.
Le prime ricerche effettuate in tema di leadership furono fondate sullo studio di tutti quei tratti d’insieme e caratteristiche personali che accomunano quegli individui che vengono poi definiti leader.
Più avanti la ricerca enfatizzò la leadership come una serie di azioni, di repertori e di comportamenti messi in atto da un individuo al fine di aiutare un gruppo di persone a raggiungere degli obiettivi.
ADV
Successivamente ancora, l’attenzione fu rivolta verso le teorie contingenti della leadership che affermano che la leadership efficace è in funzione della situazione in cui un leader e suoi seguaci, si trovano ad agire.
L’approccio più recente sul processo di leadership, esamina non solo più i tratti ed i comportamenti dei leader ma anche le dimensioni della relazione tra leader ed i seguaci che determinano l’influenza del leader.
Diversi studi hanno esaminato altri fattori, quali l’età, l’altezza, l’intelligenza, il titolo di studio, le capacità di giudizio e tutto quanto poteva essere predittore di una leadership di successo.
Questi studi furono effettuati in contesti diversi: militari, scolastici, sportivi, oltre a quelli aziendali.
Essi portarono a disarmanti conclusioni: nessun tratto caratteriale sembrava essere così specifico da correlare la leadership nelle diverse situazioni.
Il solo fatto che una persona abbia un particolare tratto non è una condizione sufficiente perché possa assumere una posizione di leadership o di responsabilità manageriale.
Inoltre i tratti non operano isolatamente, ma in concomitanza con altri fattori.
Coloro che possiedono tali gruppi di fattori, che includono i tratti di leadership, hanno un vantaggio su chi non li possiede e su quelli che hanno simili caratteristiche ma che non vogliono essere in posizioni di leadership o di responsabilità manageriale.
La seconda ragione per cui questi studi produssero risultati divergenti è che sono stati effettuati in situazioni molto diverse.
I tratti di personalità possono essere correlati con l’efficacia della leadership in particolari situazioni e non in altre.
Infine, c’è la possibilità che le ricerche sui tratti della leadership si siano focalizzate su tratti molto specifici invece che su fattori più ampi e generali.
Solo dopo un’attenta revisione delle centinaia di studi sui tratti della leadership, si è osservato che raggruppando specifici tratti all’interno di classi più generali di fattori, si possono cogliere differenze tra leader efficaci e non efficaci.
In tal senso le caratteristiche generali dei leader efficaci sono:
- capacità: cioè all’abilità di individuare e risolvere problemi, esprimere giudizi e, in generale, a lavorare duramente. Caratteristiche specifiche sono l’intelligenza, la reattività, le capacità verbali, l’originalità e la capacità di giudizio;
- responsabilità: i tratti specifici sono l’affidabilità, l’iniziativa, l’aggressività, la fiducia in se stessi ed il desiderio di eccellere;
- partecipazione e coinvolgimento: si tratta di caratteristiche più elevate per leader efficaci, che tendono ad essere più attivi e più socievoli, ad avere maggiore capacità di adattarsi alle diverse situazioni ed a mostrare un più alto livello di collaborazione rispetto a leader inefficaci.
- status: è anch’esso un attributo da leader. I leader efficaci hanno un più alto status socio-economico e sono più popolari di quelli inefficaci.
La configurazione di dimensioni della personalità che è risultata essere maggiormente correlata all’efficacia manageriale è:
- il bisogno di potere predominante sui bisogni di affiliazione;
- l’alta inibizione al potere.
Un basso desiderio di affiliazione implica che l’individuo non necessita né di interazione con gli altri né tantomeno di una accettazione positiva.
L’inibizione al potere significa che la persona è disciplinata e ha un forte autocontrollo nell’uso del potere.
Si desume pertanto che i manager con queste caratteristiche hanno maggiori possibilità di leadership e di successo manageriale.
E tu, cosa ne pensi?