Soft Skills 40 anni a rincorrersi

 

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Soft Skills: 40 anni a rincorrersi

A cura di Giovanna Folcini

Come è il detto?: ”Ogni mattina in Africa una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Non importa che tu sia leone o gazzella, quando il sole sorge è meglio che inizi a correre”.

Coniate negli anni ‘60 dall’esercito americano per identificare competenze differenti rispetto a quelle tecniche, le SOFT SKILLS sono state adottate e consigliate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità negli anni 1990.

Discipline quali sociologia, psicologia sociale, scienze dell’educazione hanno fornito un innegabile apporto teorico e scientifico ma è soprattutto nell’ ambito dell’organizzazione e delle risorse umane che le soft skills hanno riscosso il maggiore interesse.

E’ da questi ambiti infatti che è partita la corsa alla loro valutazione: considerate come cruciali per identificare ed analizzare i processi responsabili del successo lavorativo, sono diventate la base di TUTTI gli assessment per la selezione del personale.

Digitate le parole SOFT SKILLS e troverete in rete migliaia di proposte:

  • “Vuoi sapere come migliorare le tue competenze trasversali oppure quelle dei tuoi collaboratori? Il soft skills assessment è quello che fa per te” …
  • ”Come valutare le soft skills e quali sono le più utili per l’azienda”…
  • ”Prova il test sulle soft skills, mettiti in gioco”…

Urge una riflessione: il focus non riguarda tanto l’innegabile ruolo che le competenze trasversali hanno in ambito sia sociale che lavorativo quanto piuttosto la loro reale possibilità di valutazione.

Quante e quali sono le soft skills? Come è possibile analizzarle e verificarle oggettivamente specie considerando le loro intrarelazioni e interrelazioni con il contesto lavorativo?

E mentre per 40 anni si sono rincorsi metodi, strategie e tecniche valutative delle soft skills è arrivata l’AI, si sono evolute le neuroscienze cognitive e studiosi quali Richard Thaler, David Card e Daniel Kahneman hanno introdotto nuovi concetti e vinto premi Nobel per l’economia.

Forse è il caso di fermare la rincorsa alla valutazione delle soft skills per adottare nuovi paradigmi, nuove prospettive e nuove strategie perchè è vero che non importa che tu sia un leone o una gazzella… impagliati sul caminetto il figurone è assicurato.

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Giovanna Folcini
CRO Founder
Eclettica, insegnante con un poliedrico background: dalle scienze motorie alla pedagogia, dalla comunicazione alla sociologia dell’organizzazione. Consulente appassionata nel settore del coaching sportivo, vincitrice della Start Up Bergamo Award con MEDHIC.

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Nota redazionale
Il riferimento a studiosi come Richard Thaler, David Card e Daniel Kahneman non è casuale. Ognuno di loro, in modi differenti, ha contribuito a scardinare modelli rigidi di valutazione del comportamento umano: Thaler ha introdotto l’economia comportamentale e i nudge; Card ha rivoluzionato la ricerca empirica con metodi causali; Kahneman ha evidenziato il ruolo di bias e noise nei giudizi. Queste prospettive, insieme al potenziale dell’Intelligenza Artificiale, spingono a superare la rincorsa a misurazioni riduttive delle soft skills, promuovendo approcci più contestuali, umani e consapevoli.

 

Libri consigliati:

  1. Riccardo Bubbio, Il cervello al lavoro. Neuroscienze in azienda: dalla teoria alla pratica, Franco Angeli, 2021
    ➤ Un’introduzione solida e operativa all’uso delle neuroscienze in azienda. Il libro spiega come applicare conoscenze neuroscientifiche alla formazione, alla leadership e alla gestione del cambiamento, con esempi concreti e strumenti pratici.
  2. Riccardo Bubbio (a cura di), PlayTheBrain© – Neuroscienze al lavoro, Franco Angeli, 2023
    ➤ Una raccolta multidisciplinare che esplora come le neuroscienze possano migliorare le relazioni, la motivazione e l’efficacia nei contesti organizzativi. Approccio pratico e aggiornato, utile a chi lavora su engagement e benessere mentale. (la nostra intervista a Riccardo Bubbio)
  3. Roberto Verdone, Soft Skill per il successo. Ai tempi della quarta rivoluzione industriale, tra scienza ed esperienza, Pàtron, 2024
    Un manuale operativo che integra teoria e pratica, rivolto a studenti, formatori e professionisti. Il libro propone un percorso di sviluppo delle soft skills attraverso esercizi, test interattivi e moduli online, sottolineando come tali competenze siano fondamentali e sviluppabili a ogni età, specialmente nell’era della trasformazione digitale. (la nostra intervista a Roberto verdone)
  4. 4. Paolo Bruttini, Massimo Lugli, Nudge Solutions Program. Cambiamento gentile e strumenti per la leadership aperta, Guerini Next, 2023
    ➤ Applicazione italiana della teoria del nudge al contesto aziendale. Il volume propone strumenti concreti per favorire comportamenti collaborativi e costruire una cultura della leadership empatica e partecipativa.
  5. Daniel Kahneman, Olivier Sibony, Cass R. Sunstein, Rumore. Un difetto del ragionamento umano, UTET, 2021
    ➤ Analisi innovativa del noise, cioè la variabilità casuale nei giudizi umani. Il libro dimostra quanto siano incoerenti molte valutazioni, anche nei contesti professionali, e propone strategie per ridurre distorsioni e arbitrarietà nelle decisioni.
  6. Richard H. Thaler, Cass R. Sunstein, Nudge. La spinta gentile, Feltrinelli, 2018 (ed. aggiornata)
    ➤ Introduce il concetto di nudge, ovvero interventi leggeri che orientano le scelte delle persone senza imporre regole. Un testo chiave per chi si occupa di cambiamento organizzativo, comunicazione efficace e leadership “non autoritaria”.
  7. Richard H. Thaler, Misbehaving. La nascita dell’economia comportamentale, Einaudi, 2018
    ➤ Un racconto accessibile e coinvolgente sull’evoluzione dell’economia comportamentale. Thaler sfida l’idea dell’essere umano razionale e descrive come piccoli comportamenti “deviazione dalla norma” abbiano enormi implicazioni per economia, politiche pubbliche e organizzazioni.
  8. Daniel Kahneman, Pensieri lenti e veloci, Mondadori, 2012
    ➤ Un’opera fondamentale sulla psicologia del giudizio e del processo decisionale. Kahneman distingue due sistemi di pensiero – uno intuitivo e veloce, l’altro riflessivo e lento – e mostra come i bias cognitivi influenzino profondamente anche le decisioni professionali.

 

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Glossario

  • Soft Skills: Competenze trasversali di natura relazionale, comunicativa, emotiva o comportamentale, distinte dalle hard skills tecniche. Sono spesso difficili da quantificare ma fondamentali per il successo professionale.

  • Assessment: Processo strutturato per valutare le competenze, le attitudini e i comportamenti di una persona, spesso utilizzato nella selezione del personale.

  • Bias Cognitivi: Distorsioni sistematiche del pensiero umano che influenzano il giudizio e la presa di decisioni, come descritto da Kahneman.

  • Noise (Rumore): Variabilità ingiustificata nei giudizi, che può compromettere l’affidabilità delle valutazioni, anche quando effettuate da esperti.

  • Nudge: Spinta gentile o intervento leggero che orienta il comportamento senza imporre obblighi, concetto elaborato da Thaler e Sunstein.

  • Economia comportamentale: Campo di studio che integra psicologia ed economia per spiegare le decisioni umane reali, spesso non razionali.

  • Neuroscienze cognitive: Disciplina che studia i processi mentali alla base del comportamento umano, utile per comprendere le dinamiche lavorative e relazionali.

FAQ

[clicca sulla domanda per visualizzare la risposta]

Che cosa sono esattamente le soft skills?

Le soft skills sono competenze di natura relazionale, comunicativa, comportamentale ed emotiva. Comprendono, ad esempio, l’empatia, la gestione dello stress, la capacità di lavorare in team o di risolvere conflitti.

Perché l’articolo critica la valutazione tradizionale delle soft skills?

L’articolo evidenzia come, per decenni, si sia cercato di misurare le soft skills con strumenti rigidi e standardizzati, trascurando la loro natura fluida, contestuale e interconnessa. Questa corsa alla misurazione ha finito per ridurre la comprensione autentica di tali competenze.

Che ruolo giocano neuroscienze e economia comportamentale in questo contesto?

Secondo l’autrice, le neuroscienze e l’economia comportamentale offrono nuovi strumenti interpretativi per comprendere il comportamento umano. Aiutano a riconoscere limiti, emozioni e contesti come fattori chiave nello sviluppo e nella manifestazione delle soft skills.

Chi sono Thaler, Kahneman e Card e perché sono citati?

Sono tre studiosi premiati con il Nobel per aver rivoluzionato l’approccio alla comprensione del comportamento umano. I loro contributi mettono in discussione l’idea di razionalità assoluta e introducono concetti come nudge, bias cognitivi e metodi empirici di valutazione.

L’Intelligenza Artificiale può migliorare la valutazione delle soft skills?

L’articolo suggerisce che l’AI, se ben progettata, può affiancare le decisioni umane, riducendo errori sistematici e rumori nel giudizio. Tuttavia, serve una cultura organizzativa matura che non deleghi interamente la valutazione a strumenti automatici.

Qual è il messaggio principale dell’articolo?

Che è giunto il momento di smettere di inseguire la misurazione forzata delle soft skills, e iniziare a comprenderle come dinamiche vive, che si manifestano nei contesti e nelle relazioni. Serve un cambio di paradigma.

 

Soft Skills: 40 anni a rincorrersi

Sintesi:
L’articolo ripercorre l’evoluzione delle soft skills dagli anni ’60 ad oggi, evidenziando come il loro valore sia stato riconosciuto ma anche ridotto a oggetto di classificazione e valutazione standardizzata. L’autrice invita a mettere in discussione la corsa alla misurazione delle competenze trasversali, in favore di nuovi paradigmi ispirati da neuroscienze, economia comportamentale e intelligenza artificiale. Citando studiosi come Thaler, Card e Kahneman, si sottolinea la necessità di comprendere le soft skills non come elementi da “misurare” ma come fenomeni complessi e dinamici da interpretare nel loro contesto.

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