colloquio in era digitale

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Come affrontare le nuove modalità di colloquio, in era digitale

di Tonia Chiantese

In occasione del nuovo scenario lavorativo, in cui ci troviamo, dove tutto o in parte viene svolto in modalità smart working e dove l’uomo viene sovraffatto dalla digitalizzazione, ci viene da chiederci come affrontare i colloqui attraverso un computer o più delle volte telefonicamente.

In un colloquio è importante sia la comunicazione verbale che non verbale, cosa che viene in un certo modo oscurata in un colloquio digitale.

Da sempre sono esistiti i colloqui telefonici, ma ad oggi dove prevalgono più gli “attitude” ovvero le attitudini, i comportamenti e gli atteggiamenti delle persone, nonché le soft skills sempre più prevalenti, come può un recruiter percepire i comportamenti del candidato attraverso un telefono.

Ed ecco che bisogna abbandonare gli standard e quelle solite domande fatte ai colloqui poiché non portano a capire chi realmente abbiamo davanti e chi realmente stiamo cercando.

Cosa noteranno i recruiter in una videocall o tramite un telefono?

  • Conoscenza dello strumento 

Bisogna consocere la piattaforma dove si svolgerà l’incontro virtuale.
Se non si ha dimestichezza con il tool scelto è consigliabile fare alcune prove di videochiamate ed accedere qualche minuto prima del colloquio sulla piattaforma.

  • Lo sguardo 

Durante il colloquio online, soprattutto in videochiamata, il viso ed in particolare lo sguardo sono i punti fondamentali su cui verrà concentrata maggiormente l’attenzione. È importante guardare sempre nella webcam e non avere distrazioni.

  • La puntualità

Prima di tutto, come avviene in presenza, bisogna essere reperibili all’orario prestabilito, assicurandosi che sia l’orario giusto (magari ci troviamo in un altro posto nel mondo dove l’orario sia diverso) e che la connessione sia perfetta, per “arrivare” metaforicamene puntuali all’interview.

  • L’abbigliamento

Se si tratta di una videocall, anche se l’intervista viene svolta in un clima domestico è opportuno scegliere un abbigliamento curato. In base alla posizione per cui si candida, è bene vestirsi in maniera appropriata.
Dimostra la persona che si ha davanti e la serietà e la voglia che ci mette nel voler ottenere quel posto di lavoro.

  • Interruzioni 

Bisogna assicurarsi che il microfono funzioni, e ci troviamo in un posto dove non ci possano essere interruzioni di linea o voci di sottofondo.

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Per stare al passo con le moderne modalità di assunzione e le nuove skill ricercate, le domande che faranno ai colloqui, non saranno più le stesse almeno in parte.

Ecco allora l’elenco di 10 domande che un Digital HR recruiter dovrebbe rivolgere ad un candidato in sede di colloquio virtuale.

  1. Descrivi il tuo giorno tipo (ci fa capire come il candidato organizza il suo tempo e se potrebbe gestire contemporaneamente più mansioni) 
  2. Descrivimi la situazione in cui hai capito di avere una determinata competenza e quando l’hai utilizzata (ci fa capire le sue doti analitiche)
  3. Definsci cosa sia per te il successo (per testare la sua motivazione)
  4. Dimmi la decisione più difficile che hai dovuto prendere a lavoro (capiamo quanto possa essere propenso a poter prendere delle decisioni difficili e se sia capace di essere responsabile)
  5. Cosa hai fatto durante il tuo gap (da questa domanda capiamo se la persona che abbiamo davanti rende il proprio tempo produttivo o semplicemente in quel periodo non aveva voglia di far nulla, low motivation).
  6. Chiedere le skills richieste per il ruolo per il quale il candidato voglia ricoprire (da qui capiamo se la persona sappia realmente l’incarico che sta assumendo e sia convinto di avere le qualità giuste per ricoprirlo).
  7. Quali ostacoli e/o interruzioni hai dovuto affrontare per raggiungere i tuoi obiettivi 
  8. Qual è la tua reazione in caso di stress da lavoro e/o situazioni in cui ti senti sotto pressione.
  9. Cosa più ti mette sotto agitazione? (in un lavoro da remoto bisogna individuare se il soggetto sappia in qualche modo gestire i problemi e le situazioni difficili anche se si trova a dover lavorare da solo davanti al pc e non avere il supporto fisico e morale dei collaboratori)
  10. Personalizzare le domande in base al CV (anche il recruiter come il candidato deve sapere a chi si rivolge)

In conclusione, risulta evidente che il candidato si sente più a proprio agio, in quanto manca la componente di tensione che di solito è presente durante colloquio in presenza, da qui emergono i vantaggi che andrebbero colti implementando una conversazione molto dinamica e profonda, in modo tale che la persona possa sentirsi a proprio agio e può uscir fuori non altro che il meglio.

 

Bibliografia consigliata:

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Tonia Chiantese
Ho conseguito una laurea triennale in Management e Marketing delle imprese internazionali. Ho studiato anche per sei mesi nell'università di Siviglia svolgendo un progetto Erasmus plus in lingua inglese e spagnola. Attualmente lavoro per una nota azienda americana come HR digital recruiter nel settore IT. Sono interessata al mondo delle risorse umane e del marketing.

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