IA, Video Game e Gamification nei Processi HRM

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IA, Video Game e Gamification nei Processi HRM

Un Valido Strumento per la Talent Attraction

di Domenico Piccininno

La società odierna corre ad una velocità inaudita, a tal punto da annullare il tempo.

In questa velocità e iper-connessione ogni persona contribuisce alla trasformazione digitale, in modo affannato e diverso.

Gran parte delle risorse umane sono concentrate a cercare di sviluppare networking con l’uso delle potenzialità degli strumenti digitali, per reagire al continuo divenire dei fabbisogni del mercato che non sempre si allineano.

È proprio in questa continua difficoltà, a fermarsi e respirare per superare il talent e skill shortage il management aziendale è chiamato a trovare delle soluzioni per colmare questo gap.

Nell’epoca attuale, a cavallo tra la IV e la V rivoluzione industriale, il talent scout e il recruiter sono ostacolati dallo scoglio a trovare talenti che abbiano le competenze giuste richieste da una determinata vacancy, soprattutto in termini di motivazione, attenzione, passione e creatività della Gen. Z e Alpha.

Dovremmo quindi considerare la tecnologia uno strumento al servizio della crescita dell’uomo o per asservirlo?

Il paradigma promosso recentemente dalla Commissione europea [1] è chiaramente il primo; la collaborazione tra IA, robotica, realtà aumentata e uomo è funzionale ad arricchire le competenze personali.

Sviluppare le funzioni cognitive superiori di una risorsa- come il problem solving, il ragionamento, la creatività, l’attenzione-è quindi un traguardo fondamentale che ogni sistema aziendale dovrebbe raggiungere per far crescere la solidità dell’impresa.

Una corretta politica di investimento in termini di employee retention e di engagement, fin dalla fase del recruiting, ridurrà il mismatch e il fenomeno del Great Resignation, soprattutto delle giovani leve [2] che non ritengono più prioritario il lavoro [3].

Quale soluzione migliore allora della gamification, attraverso l’uso dell’IA e del video game, per attirare talenti nativi digitali e potenziare la loro attenzione, creatività e sicurezza in sé stessi.

Effettivamente il “gioco è la medicina più grande” (Lao Tse) e l’uso consapevole del video game pro-sociale è uno strumento validissimo per potenziare le capacità cognitive [4].

I VideoGame Assessment sono molto utili per rendere più competitive e innovative le aziende, in termini di: time to hire della ricerca e selezione del personale, di alternativa valida per testare le abilità e le life skills di una risorsa, di potenziamento della formazione dei collaboratori, dato che il gioco non richiede sforzi mentali precisi per apprendere e permette di immagazzinare meglio le informazioni.

È passato del tempo da quando la catena alberghiera Marriot International ha utilizzato l’approccio del recruiting gamification che, da novità, è ormai un principio assunto da tantissime realtà e APL. [5]

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Realizzare uno spazio interattivo, rappresentato da compiti, missioni e sfide, attiva il reward system del candidato, perché il piacere a partecipare ad una selezione e/o formazione, incoraggiato dalla gamification attraverso il videogioco, genera una gratificazione e quindi si è indotti ad essere attratti dall’azienda che perfeziona così anche il suo employer branding. [6]

È necessario quindi cambiare paradigma. È importante per noi recruiter entrare in contatto con i giovani parlando la loro lingua, ascoltandoli senza giudizio, attraverso una formazione specifica per permetterci di acquisire gli strumenti necessari per migliorare l’approccio relazionale.

Se è difficile scovare risorse specializzate nel settore Digital & IT [8] allora iniziamo ad intercettarli e formarli attraverso gli stessi tools digitali che utilizzano i giovani, spesso con abuso [7]; dovremmo promuovere con loro lo slogan che condivido da sempre nelle scuole, in qualità di orientatore: “usa con consapevolezza i dispositivi digitali per creare delle opportunità professionali”.

Realizzare un’ambiente lavorativo più innovativo, professionale, stimolante, flessibile, premiale, motivante, garantendo una formazione pratica continua, significa consegnare le chiavi dell’impresa ad un futuro sempre più roseo, anche nell’ottica di miglioramento dell’employee retention. [9]

Tu che leggi l’articolo cosa stai facendo per affrontare questo cambiamento?

La formazione professionale in questo settore può essere la chiave giusta per partecipare a questa innovazione!

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Questo articolo è offerto da:

Domenico Piccininno
Docente-Legal-criminologia forense-HR
Referente servizi per il lavoro e scuole| HR specialist| IFOA. Direttore scientifico| Docente| Forensic Science Academy. Pm research criminology | Supervisor progetto di ricerca dipendenze digitali e protocollo SPIC

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