I nuovi ingressi in un team Inserire nuovi membri, è sempre facile? Cosa è necessario considerare?

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I nuovi ingressi in un team

Inserire nuovi membri, è sempre facile? Cosa è necessario considerare?

di Mariateresa Roperto

Per creare un team vi è la necessità di combinare caratteristiche tecniche e personali di tutti coloro che faranno parte della squadra. Il fine ultimo è quello di creare sintonia tra i soggetti che avranno il compito di raggiungere un obiettivo comune che sia di breve, medio o lungo periodo. Tuttavia potrebbe accadere di dover incrementare il team con nuove figure per svariati motivi: maggiore mole di lavoro, sostituzione di un membro, investimento in nuovi soggetti da formare e poi inserire stabilmente in azienda. Qualsiasi sia il motivo sono molte le valutazioni e le considerazioni da compiere.

A tal proposito, più nello specifico, due aspetti sono molto importanti:

  1. Scelta del momento migliore per l’inserimento di una nuova risorsa;
  2. Valutare se il team è pronto ad accogliere un nuovo membro.

Sono due aspetti interconnessi tra loro che possono variare a seconda dei casi.

Nel caso di un team che fino al momento della sua riorganizzazione ha lavorato bene e in sinergia inserire una nuova persona significa generare, si spera solo momentaneamente, un disequilibrio al suo interno. Sarà compito in particolare del leader organizzare la squadra di lavoro in modo tale che il nuovo soggetto possa inserirsi nel migliore dei modi facendolo sentire adeguato nel nuovo ambiente di lavoro.

Non basta ovviamente il solo lavoro del capogruppo, infatti è fondamentale che gli altri membri del team siano propensi e predisposti all’ingresso di un/una nuovo/a collega. Il tutto risulterà probabilmente più semplice in un ambiente di lavoro costituito da un gruppo di persone solido che conosce bene il concetto di team, il quale comprende valori come condivisione, cooperazione e coordinazione.

Il problema della riorganizzazione di una squadra potrebbe risultare, invece, più accentuato e difficile da affrontare nel caso in cui il team non sia propriamente consolidato e abbia delle lacune che non ne consentano l’adeguato sviluppo.

È altresì vero che, se adeguatamente valutata, la volontà di far entrare un nuovo membro possa invece generare un nuovo equilibrio nel team che finora era risultato poco stabile.

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Gioca un ruolo fondamentale la scelta di una persona che risulti dunque un valore aggiunto non solo dal punto di vista professionale e tecnico, in corrispondenza al ruolo che deve ricoprire nel team, ma anche e soprattutto dal punto di vista personale tanto da riuscire a dare qualcosa in più.

Un aspetto critico potrebbe inoltre presentarsi dinanzi all’errore di assumere un nuovo componente (per esempio alle prime esperienze lavorative) con lo scopo di  incrementare e/o modificare il team in un momento in cui non vi sia la concreta possibilità di poterla formare e seguire adeguatamente.

Ciò potrebbe provocare un immediato abbandono del nuovo soggetto che, lasciato a sé stesso, non si prenderà del tempo per valutare meglio l’azienda. Quest’ultima dovrà impiegare tempo e stanziare ulteriori somme di denaro a causa del turnover. È dunque molto importante l’impressione che il team suscita nella fase iniziale.

Al centro vi è lo scambio di valore che dovrebbe essere generato dalle nuove persone verso l’azienda, e viceversa. È uno dei motivi che può portare un team di lavoro alla probabilità di durare di più nel tempo consentendo altresì lo scambio di conoscenze non solo tecniche, ma anche personali. Il connubio tra aspetto professionale e aspetto umano camminano di pari passo.

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Mariateresa Roperto
Sono laureata in Economia Aziendale da poco più di un anno con una tesi inerente i team aziendali e i fattori che li influenzano quali motivazione e leadership. Ho una breve esperienza presso uno studio di consulenza, ma sono appassionata del mondo HR perché vorrei contribuire ad aiutare le aziende a sviluppare il valore delle loro risorse umane.

 

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